2015
Torino, Ventura: «Stiamo giocando di nuovo a memoria»
Il tecnico: «Serviva tempo. Favola Toro? Merito di tutti, soprattutto dei ragazzi»
«Ci abbiamo messo un po’ di tempo, ora però giochiamo di nuovo a memoria». Giampiero Ventura, intervistato dai microfoni de ‘La Repubblica Ed. Genova’, ha parlato del bellissimo momento che il suo Torino sta vivendo, al termine di una settimana magica: qualificazione agli ottavi di Europa League e Napoli sconfitto all’Olimpico. «Moretti e Bovo? Sono buoni giocatori, si trattava solo di dar loro nuove motivazioni. Andavano coinvolti in qualcosa di diverso che li stimolasse e non fosse il solito tran tran. Così in Nazionale, dopo averci mandato Ranocchia e Bonucci a 20 anni, ci ho accompagnato anche Moretti che anni ne ha 33».
DIVERTIMENTO – E se ai tempi del Bari allenava per ‘libidine’, ora al Toro sogna in grande: «Mi diverto e si divertono anche i giocatori e i tifosi. Il Torino era decimo in serie B, sprofondato nell’anonimato più assoluto. Ora siamo agli ottavi di Europa League e lo stadio è sempre pieno. Merito di ragazzi che hanno una grande voglia di crescere. I giocatori di queste ultime generazioni sono un po’ viziati, io mi devo però considerare fortunato perché ho davvero un buon gruppo. I giocatori seguono il tecnico e danno la loro totale disponibilità solo se c‘è una società forte e se l’allenatore riesce ad instaurare con loro un rapporto speciale».
VALORIZZARE SEMPRE – Risultati ma anche valorizzazione di giocatori: la favola granata, con Ventura alla guida, prosegue a gonfie vele. «Troppi complimenti, io cerco solo di mettere i giocatori nelle condizioni di rendere al meglio in base alle caratteristiche che hanno. Com’è stato per Cerci o per Glik, che era fuori rosa nel Palermo e che io ho voluto fortis-simamente al Toro. Non mi stupisce che Immobile nel Borussia fatichi. Ciro è uno che va lanciato nelle praterie. A Dortmund lo fanno fraseggiare nello stretto: improponibile».