2015
Lippi: «Mai più in un club. L’Italia…»
L’ex commissario tecnico ha fatto chiarezza sul suo futuro
Marcello Lippi è ritornato in Italia dopo l’esperienza in Cina alla guida del Guangzhou. L’ex commissario tecnico dell’Italia è intervenuto in serata durante la trasmissione Tiki Taka in onda su Italia 1. Ecco i diversi punti toccati dal campione del mondo 2006: «Mondiale? Vincere un titolo del genere è la più grande soddisfazione per un giocatore o un allenatore. Si può vincere di tutto, ma vincere una coppa del mondo con la propria Nazionale è il massimo. E non parlo solo del torneo, ma di tutti i due anni che hanno segnato il cammino verso la finale. Con lo staff e i giocatori è un legame che durerà in eterno».
LA SERIE A – «Milan? E’ guidato da persone che hanno portato la squadra ad essere tra le squadre più titolate del mondo. Loro sanno cosa è necessario fare in certi momenti, non devo essere io a dire cosa fare con Inzaghi. Roma? Nel periodo della Coppa d’Africa hanno perso Gervinho che era il giocatore più importante, poi i vari infortuni hanno condizionato il cammino dei giallorossi».
L’AUGURIO – «Totti? La classe è ancora cristallina, ma andrebbe gestito in un determinato modo. Poi non so cosa sia successo, penso comunque sia più un problema mentale che fisico. Infortunio di Mattiello? Sono infortuni dove si recupera dopo circa otto mesi, lui e giovanissimo e sono sicuro che tornerà più forte di prima anche perchè ha tutta la carriera davanti. Toni? E’ uno dei giocatori senza età, sono quei professionisti che si sentono sempre calciatori e non pensano di smettere».
TORNA IN PANCHINA? – «Il mio futuro? Dopo tre anni in Cina ho deciso di tornare a casa perchè tornare ogni 5 mesi era diventato pesante. Io una squadra di club non l’allenerò più, se arriverà una Nazionale che mi permetta di giocarmi l’Europeo bene, altrimenti va bene anche così. Ruolo da direttore tecnico? L’ho già fatto in Cina e mi piacerebbe rifarlo in Italia, non punto soltanto alla panchina. Conte? E’ arrivato in Nazionale abbastanza presto rispetto alla media, forse ha ancora poca esperienza e anche per questo è così teso certe volte».