L’attaccante del PSG, espulso ieri, se la prende con gli avversari

Il passaggio del turno del Paris Saint-Germain ieri contro il Chelsea in Champions League è destinato a lasciarsi dietro una marea di trascichi e polemiche. Hanno da recriminare, per assurdo, molto di più i parigini, costretti a giocare praticamente per un’ora e mezza senza Zlatan Ibrahimovic, espulso ad inizio partita per un fallo, che da rosso non era, su Oscar. Che il brasiliano del Chelsea abbia un po’ forzato la mano, simulando un infortunio, è evidente, ma la colpa in questi casi è più che altro dell’arbitro che ha giudicato il fallo. 

ATTACCO FRONTALE – A fine partita, come sempre, Ibrahimovic non le ha mandate a dire: «Non sapevo se arrabbiarmi o iniziare a ridere quando l’arbitro mi ha mostrato il cartellino rosso, era una roba come “il ragazzo non sa quello che sta facendo”. Ma questa non è stata la cosa peggiore, la cosa peggiore è stata come i giocatori del Chelsea hanno reagito alla mia espulsione: sembravano una marea di bambini intorno a me». Tutti simulatori insomma, più di tutti Oscar? «Ho tirato indietro la gamba, perchè ho visto che stava entrando pure lui in tackle. Non so poi come si è comportato dopo, ma ora non importa perchè abbiamo passato il turno». Tutto bene quel che finisce bene, ma all’andata dei quarti Ibrahimovic non ci sarà.