2015
Repubblica: Infront, gli accordi con Bari e Brescia
Le due società hanno evitato il fallimento grazie ad Infront
Bari e Brescia, due società che sembravano sul punto di fallire, salvo poi essere rilevate rispettivamente da Paparesta e Sagramola. Ma c’è qualcun altro dietro i recenti avvenimenti dei due club, ovvero Infront, la società che ha già le mani dentro la marmellata per quanto riguarda il calcio italiano. Lo scrive La Repubblica, che evidenzia i punti in comune che hanno portato Infront ad aiutare Bari e Brescia.
I PUNTI IN COMUNE – Per quanto riguarda le Rondinelle, Infront aveva presentato un progetto per il nuovo stadio già ai tempi della presidenza Corioni. «La nascita di un nuovo impianto a Brescia è molto importante e noi siamo interessati», aveva detto così nei giorni scorsi Infront Italy, sottolineando come l’obiettivo sia fornire al Brescia il ‘know-how’ su come riempire lo stadio. Ricordando come Infront sia stata acquisita da Wanda, società al lavoro anche nell’impiantistica sportiva, Repubblica scrive che l’obiettivo di Infront non è solo questo, dal momento che le Rondinelle hanno firmato un contratto di sponsorizzazione con la società per i prossimi sei anni, dal valore di una decina di milioni di euro, e questo garantisce tranquillità al Brescia.
IL BARI – A Bari succede quasi la stessa cosa, con Paparesta che rileva la società grazie proprio al denaro messo a disposizione da Infront e Media Partners & Silva. «A Infront mi impegno a vendere per i prossimi 5 anni una serie di diritti, come quelli di archivio, della produzione audiovisiva o i videogame. All’altro partner, invece, i diritti pubblicitari e la cessione di tutte le sponsorizzazioni nello stadio, riservandomi per me due sponsor fondamentali, sulla maglia e quello tecnico. Con le cessioni di questi diritti copro abbondantemente l’asta». Il Bari però non è di Infront, sottolinea Paparesta, ma la società ha solo firmato un accordo commerciale perchè crede nel progetto.