Lippi: «Dortmund? Ricordi positivi, tranne per la Champions» - Calcio News 24
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2015

Lippi: «Dortmund? Ricordi positivi, tranne per la Champions»

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lippi marcello novembre 2014 ifa

L’ex c.t. e tecnico della Juventus ripercorre i ricordi

Marcello Lippi, ex tecnico della Juventus nonchè c.t. campione del Mondo nel 2006 con l’Italia, è stato intervistato ai microfoni de La Stampa a pochi giorni dalla sfida tra bianconeri e Borussia Dortmund: «Sono ancora convinto che la Juventus sia più forte, anche se il Borussia è cresciuto negli ultimi 2-3 mesi. Per caratteristiche, il Borussia in casa concede sempre spazi come succede a tante squadra in Europa: forti in attacco, meno in difesa. E poi c’è la tradizione. Tra Juventus e Nazionale a Dortmund ci è andata sempre bene.  Klopp? Mi piace. Ha costruito una realtà molto bella. Mi sembra il paese delle meraviglie. Nonostante le sconfitte riprende sempre il suo cammino. Contro la Juve proverà a vincere segnando un gollettino, ma mi auguro ci riescano prima i bianconeri».

WESTFALEN – Proprio il c.t. ricorda un altro episodio, quella semifinale Mondiale del 2006 nel catino di Dortmund che è rimasta impressa negli annali del calcio: «Come ci si prepara a giocare contro 80.000 persone? Niente di particolare. Con l’Italia il 2006 eravamo in crescita continua e quindi c’era forza, convinzione e autostima. Fu la partita più bella, la vera finale del Mondiale. Quello che conta in campo sono i campioni. Non sono per nulla sorpreso che dopo 9 anni vi siano ancora Buffon, Pirlo e Barzagli in campo. Non si diventa campioni del mondo per caso. Anche da allenatore della Juventus io con il Dortmund ho ricordi positivi, tranne la finale di Champions di Monaco dove tutto ci andò storto».

 

JUVE, CRESCI – Prosegue Lippi, parlando del prossimo step dei bianconeri per legittimarsi a pieno anche in Europa: «Dopo un dominio di 3-4 anni in Italia, è il momento di crescere sul piano internazionale e ciò passa attraverso due o tre grandi prestazioni come il passaggio ai quarti di Champions: è il momento di concretizzare. Quando in campo vedo certi giocatori è impossibile restare impassibili. La Juve la guardo sempre con partecipazione. Non mi sono mai sentito un perdente di successo in Champions. Per arrivare in fondo a questa competizione servono un sacco di cose e tra queste anche la fortuna».