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2015

Il campionato della Juve e quello delle altre

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Lotta scudetto mai nata, tre inchiodati: Roma, Napoli e nostalgici di Conte

Che la Juventus fosse ancora la più forte, Conte o non Conte, almeno chi ora vi scrive l’aveva già ampiamente previsto in sede estiva: ipotizzare però questi distacchi, a questo punto del campionato, avrebbe oggettivamente tolto troppo alle ambizioni delle rivali. Eppure, eppure l’attualità racconta tale scenario: dopo 27 giornate Juventus 64, Roma 50, Lazio 49, Napoli 46, Fiorentina 45, Sampdoria 45.

DUE CAMPIONATI – Sì, proprio così, due campionati, come in Germania: quello disputato dalla Juventus reduce da tre scudetti consecutivi e quello conteso da tutte le altre. Distacchi astronomici che inchiodano due categorie di soggetti: innanzitutto chi, troppo frettolosamente e senza neanche concedergli una partita, aveva bocciato Allegri piangendo fiumi di lacrime per l’addio dell’amato Conte. E poi le due grandi deluse del campionato: Roma e Napoli. Quelle che più delle altre ambivano a detronizzare la vecchia signora. I giallorossi, peraltro proprio per bocca del tecnico Rudi Garcia, si erano palesemente dichiarati convinti di vincere lo scudetto salvo poi ritrovarsi a distanze siderali dalla vetta e con la concorrenza che preme per guadagnarsi il secondo posto ed il sole della Champions League. Non è andata meglio al Napoli di Benitez il cui principale capo d’imputazione è il mancato miglioramento: squadra con gli stessi pregi e difetti del primo mese della sua gestione, buone trame offensive che devono fare i conti con un equilibrio complessivo a dir poco imbarazzante.

I MERITI E LA SFIDA DI ALLEGRI – Entrato in punta di piedi nel mondo Juve quasi come a chiedere permesso, si è dimostrato persona di spiccata intelligenza: ha prima mutuato il sistema Conte prendendo atto che non ci fosse alcun bisogno di intervenire su una macchina perfettamente funzionante, si è poi gradualmente conquistato la Juventus modificando il modulo ed accompagnandola per mano sui binari che gli sono più consoni. La squadra ha recepito ed apprezzato, sia l’uomo che l’allenatore. Ora, a conti fatti, facile asserire che la Juventus sia troppo più forte delle altre: andatevi a rileggere buona parte degli editoriali estivi e non troverete traccia di tutta questa convinzione oggi sbandierata. La grande sfida passa inevitabilmente da Dortmund: la Juventus dovrà evitare il molle approccio della gara d’andata salvo ritrovarsi cacciata a calci dalla più grande competizione internazionale per club. Qualificarsi ai quarti di finale di Champions League è un obiettivo per il futuro: il livello di autostima si eleverebbe non poco e con un seguente sorteggio fattibile ecco come si aprirebbero le porte delle semifinali e dunque un posto tra le prime quattro d’Europa.

LA LOTTA CHAMPIONS – Da urlo. Cinque squadre in altrettanti punti ma con periodi di forma, condizione e convinzione assolutamente differenti. Ad oggi impensabile nasconderlo: il vento tira tutto alle spalle della Lazio. Innanzitutto Pioli può contare su un calciatore che in questo momento incide come nessun altro tra le fila delle dirette concorrenti: Felipe Anderson è un marziano che spacca le partite, segna e fa assist, si procura calci di rigore, crea superiorità numerica ed apprensione ad ogni palla sfiorata, la sola presenza è un incubo per le difese avversarie. Il tutto si incastra in una squadra ben equilibrata dal lavoro di Pioli e dalle scelte estive: con i milioni spesi da Roma e Napoli per assicurarsi Yanga Mbiwa e Koulibaly la Lazio ha acquistato De Vrij. Delle due deluse del torneo già abbiamo detto ed è ora che invertano la marcia se non vogliono tramutare la delusione in un vero e proprio fallimento. Perché oramai nella contesa sono arrivate anche Fiorentina e Sampdoria: ai viola manca il salto di qualità nel momento chiave – come accaduto ad esempio una settimana fa all’Olimpico con il pesante 4-0 inflitto dalla Lazio – mentre i doriani possono giocarsi con leggerezza il ruolo della sorpresa di turno. E gli uomini di Mihajlovic, come quelli di Pioli, non hanno disputato le coppe ed almeno in linea teorica hanno più benzina nelle gambe. In un finale che si preannuncia al cardiopalma: è il campionato delle altre, emozionante come pochi. Con tanti saluti dalla Juventus.

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