Pescara, Memushaj: «Vogliamo scrivere la storia del Pescara. Albania, è la volta buona» - Calcio News 24
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2015

Pescara, Memushaj: «Vogliamo scrivere la storia del Pescara. Albania, è la volta buona»

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Il forte centrocampista in esclusiva per Calcionews24.com

Riscrivere la storia con la promozione in A con il Pescara e la qualificazione all’europeo con l’Albania. Ledian Memushaj è un guerriero, un giocatore ambizioso che non molla mai e che non si nasconde dietro frasi di circostanza. Leader dento e fuori dal campo, è stato lui il capitano del Pescara nel post-Maniero prima del ritorno di un senatore come Marco Sansovini. A gennaio le sirene della A sono squillate prepotentemente ma Memushaj non voleva lasciare l’opera a metà e adesso in esclusiva ai nostri microfoni lancia la volata.

Ledian, il Pescara sta attraversando un ottimo momento di forma. Sono sette i risultati utili consecutivi, pensi che la squadra può recitare un ruolo da protagonista ed ambire ad un buon piazzemento per i play-off?
«E’ stata una stagione un pò particolare, non siamo partiti benissimo ma piano piano abbiamo trovato una nostra quadratura, una nostra identità. Siamo diventati squadra ma c’è tanto ancora da migliorare, mancano nove partite alla fine e tutto è possibile. Noi ora pensiamo partita dopo partita, una volta raggiunta la salvezza punteremo ad arrivare ai play-off. Ci sono ancora ventisette punti a disposizione, cercheremo di farne il più possibile e poi tireremo le somme».

Fuori casa avete un ruolino di marcia da promozione, avete vinto su campi molto duri come quello di Carpi. Adesso serve lo slancio giusto in casa, quella con il Brescia diventa una gara fondamentale non credi?
«Sicuramente è una partita importantissima, bisognerà affrontarla con il piglio giusto. Se per qualcuno può sembrare scontata non lo è per noi. Sappiamo che sarà una gara dura, per loro sarà quasi un’ultima spiaggia. Daranno tutto per cercare di fare punti da noi e ambire alla salvezza. Sappiamo che non dobbiamo sottovalutare il Brescia e sono sicuro che faremo una grandissima partita».

Sei solo al primo anno a Pescara ma ti sei imposto già come uno dei leader del gruppo. La tua scelta fatta in estate si è rivelata positiva, nonostante le altre offerte che avevi sul piatto?
«Come avevano detto in estate, io penso che questa sia una delle piazze migliori della serie B. Non è stata difficile come scelta anzi, non ci ho pensato due volte. Ora però mi piacerebbe chiudere la stagione in bellezza, con qualche risultato importante. Sicuramente vogliamo cercare di fare qualcosa di speciale, sappiamo che è dura però ce la metteremo tutta».

Sarà solo un caso che il cambio di marcia del Pescara sia coinciso con il tuo ritorno in campo?Riesci a ricoprire tutti i ruoli del centrocampo, risultando un elemento importante nello scacchiere di Baroni.
«L’anno scorso giocavo diversamente perchè eravamo a tre e avevo più libertà. Adesso siamo a quattro ma non è un problema, abbiamo trovato certi equilibri e giochiamo bene cosi. Anche se qualcuno gioca in una posizione leggermente diversa, lo fa molto bene. L’importante è il bene della squadra e vincere, non penso solo al bene mio perchè preferisco scrivere la storia».

Dove pensi di esprimerti al meglio?
«Nel 4-3-3 come mezzala sinistra».

Sei un centrocampista con il vizio del gol, l’anno scorso ben nove a Carpi e quest’anno già a quota tre.
«L’anno scorso ero più libero di andare, quest’anni cerco di dare più equilibrio alla squadra».

Questa tue doti caratteriali sono molto apprezzati dalla tifoseria che ti ha subito adottato. Ti senti uno dei leader della squadra?
«Non mi piace parlare del personale, questa squadra ne ha sette di leader. C’è gente che magari non gioca tanto ma lo è: Gessa, che magari gioca meno, o Sansovini, Aldegani e Pesoli. Loro sono i leader, io cerco di dare il massimo ed essere da esempio».

Già nella finestra di mercato invernale eri finito nel mirino di alcuni club della massima serie come l’Empoli. Ci pensi alla massima serie e cosa pensi di questi interessamenti?
«Il mio sogno è arrivarci, ma con il Pescara. Visto che c’è la possibilità, è giusto provarci. Quest’anno abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti. Sarebbe veramente un peccato non provarci».

Passiamo alle soddisfazioni che stai raccogliendo con la Nazionale dove state facendo un cammino importante. Pensi che sia la volta gusta per centrare la qualificazione?
«Con la Nazionale ci sono buone probabilità, siamo secondi e abbiamo una partita in meno che ancora devono decidere(Serbia ndr). Ci crediamo molto, penso che abbiamo la squadra giusta, un gruppo valido. Ci vogliamo provare e fare qualcosa di stratosferico».

E’ la stagione più importante della carriera con due obiettivi importanti: la serie A con il Pescara e la qualificazione all’Europeo con l’Albania.
«Io penso che quando uno fa bene con il club, la Nazionale è una conseguenza. Il mio obiettivo ora è fare qualcosa di importante con il Pescara e poi le convocazioni verranno da se, anche perchè per questa stagione abbiamo finito gli impegni e se ne parla per la prossima stagione. Testa solo al Pescara, vogliamo scrivere la storia».

L’allenatore che ti ha dato di più nella tua lunga esperienza in Italia?
«Ti dico la verità, non mi va di dimenticare qualcuno. Sono legato a tanti, non posso farti un nome solo. Con qualcuno mi sono trovato meno bene ma in generale ho cercato di prendere qualcosa di positivo da tutti».

Il compagno con cui ti trovi di più a scherzare?
«Ho legato tantissimo con Pasquato, siamo sempre insieme e ci divertiamo tantissimo».

La cosa che ti piace di più di Pescara?
«Gli arrosticini e il mare».

A cosa rinuceresti per arrivare in A, magari con il Pescara?
«Per andare in A rinuncierei a tante cose, so che ci se dovessi andare con loro sarebbe fantastico, dalla porta principale».

Hai avuto un infortunio importante ma sei tornato subito a livelli importanti, dimostrando anche grande carattere. Qual è il tuo segreto e magari un messaggio per chi ha avuto il tuo stesso problema?
«Io credo tanto nel lavoro, tantissimo. A volte però queste cose sono talmente delicate che non dipendono solo dal lavoro, ma sono cose fisiche che dipendono dal proprio fisico. Il mio ha reagito bene e la forza di volontà mi ha aiutato molto. Ti dico che tanto lo fa il dottore che ti opera, il resto lo fa la voglia di tornare e la forza di volontà. Mi sono trovato nella società giusta, mi sono sacrificato per aiutare la squadra e rientrare subito».

Chiudiamo con la prossima partita con il Brescia: cosa temi maggiormente della formazione lombarda?
«Sulla carta sono un’ottima squadra e non meritano quella posizione di classifica. Purtroppo hanno avuto altri tipi di problemi, sarà una partita dura perchè si giocheranno il tutto per tutto. Dobbiamo tenere i ritmi alti e non sottovalutare l’impegno, siamo molto carichi».

 

 

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