2015
Vicini: «Mancini e Donadoni, due figli»
L’ex c. t. racconta i due allenatori ai tempi in cui giocavano in Nazionale
Oggi si sfideranno, uno contro l’altro, in panchina: da una parte Roberto Mancini, tecnico dell’Inter, dall’altra Roberto Donadoni, tecnico del Parma. Due allenatori che vivono momenti diversi: Mancini prova a ricostruire i nerazzuri, Donadoni sa di essere alla guida di una squadra ormai spacciata. Eppure, racconta La Gazzetta dello Sport, ci fu un giorno, 10 giugno 1988, in cui fu Mancini a ringraziare Donadoni per l’assist che gli fruttò il primo gol in Nazionale, contro la Germania Ovest. Una delle poche goie del Mancini azzurro, raccontata da chi di quella Nazionale era il commissario tecnico, Azeglio Vicini.
ROBY + ROBY – Così Vicini, che spiega: «Mancini e Donadoni erano due campioni attaccati alla maglia. Non erano certamente i capi banda di quel gruppo, ma erano benvoluti in quel gruppo». Mancini non brillò mai in azzurro come nei club e ad Italia 1990 non giocò nemmeno un minuto: un rimpianto per lo stesso Vicini, che racconta un curioso aneddoto: «Una volta non lo convocai per una gara. Lo volevo lasciare con la sua squadra a recuperare al meglio. Il giorno del raduno però me lo trovo lì: “Cosa ci fai qui Roberto?”, gli chiesi. “Io sto bene, può contare su di me”. Non potei fare altro che diramare una convocazione postuma». Donadoni invece era un ragazzo schivo e riservato, che parlava molto poco: esternava solo se c’era da esternara, ma in campo diceva sempre la sua. Mancini deve un favore a Donadoni.