2015
GdS: insulti ultrà Roma, Viminale irritato
Striscioni contro la mamma di Ciro Esposito ieri all’Olimpico
Poteva reagire in tanti modi diversi Antonella Leardi dopo gli striscioni apparsi ieri all’Olimpico in Curva Sud in riferimento alla morte di suo figlio, Ciro Esposito, ma ha scelto la strada della dolcezza: «Prego perché Dio possa cambiare il cuore di queste persone. Non sanno cosa significa perdere un figlio e vedersi stravolgere la vita». Alla vigilia la donna si augurava un gemellaggio tra le tifoserie della Roma e del Napoli ed, invece, la sfida è stata caratterizzata sugli spalti dagli insulti nei suoi confronti. «Che cosa triste… Lucri sul funerale con libri e interviste!», in riferimento al libro “Ciro Vive” presentato mercoledì all’Olimpico. «Dopo il libro il film», «Antonella Leardi taci» e «C’è chi piange un figlio con dolore e moralità e chi ne fa un business senza dignità. Signora De Falchi onore a te», ricordando il romanista Antonio De Falchi, ucciso nel 1989 a Milano, mentre i pochi tifosi napoletani esponevano un «Ciro per sempre».
LE REAZIONI – Netta la presa di posizione dell’avvocato della famiglia Esposito, Pisani: «Auspico la squalifica dell’Olimpico, le istituzioni puniscano i responsabili di questa vergogna». Come riportato da La Gazzetta Sportiva, dal Viminale filtra irritazione per l’entrata senza problemi nello stadio degli striscioni. La Questura sta visionando i filmati per risalire ai responsabili, ma nel frattempo si pensa ad un ulteriore giro di vite negli stadi con, ad esempio, il frazionamento delle curve in più settori per individuare prima chi compie i reati.