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2015

E il Siviglia è sempre lì

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emery siviglia finale europa league maggio 2014 ifa

Sarà Fiorentina – Siviglia in Europa League, diamo uno sguardo agli andalusi

Avete presente quel tipo di persona – e sicuramente avete amici del genere – che quando c’è da fare festa non si tira mai indietro? Magari voi pensate che no, stavolta che ha la febbre o che è appena tornato da un viaggio intercontinentale, non può avere la forza di fare bisboccia fino all’ora tarda, eppure lo trovate sempre lì. Beh, traslando nella giusta proporzione, l’amico festaiolo che non manca mai è il Siviglia in Europa League. Ammesso e non concesso che Fiorentina – Siviglia è una sfida più da Liga di Siviglia – Real Sociedad giusto per dirne una, rimane da capire perché il Siviglia sia sempre lassù da anni. Nessuno se lo fila eppure arrivano le semifinali di Europa League e in una pallina al sorteggio c’è dentro la scritta Sevilla Fútbol Club. Il Siviglia infatti è l’unica squadra ad aver mai vinto due volte di fila la Uefa o Europa League e quest’anno rischia di fare il double del double. Nel 2005-06 batté il Middlesbrough, poi l’anno dopo l’Espanyol ai rigori e la passata stagione il Benfica, sempre ai penalty. Nove stagioni e quattro semifinali europee, nessuno lo dice ma il Siviglia è una realtà molto sviluppata nel calcio moderno, oltre ad essere Siviglia una città bellissima anche se questa è un’altra storia.

PUNTI DI FORZA – Di punti di forza il Siviglia ne ha parecchi, a partire dalla gestione. Monchi è un ex portiere e ora si occupa della parte tecnica, è riuscito a rimpiazzare in una sola sessione di calciomercato sia Fazio che Moreno e soprattutto Rakitic per tornare tra le prima quattro in UEL. A lui si devono tantissimi grandi giocatori passati dal Pizjuan, a partire da Adriano e Julio Baptista per arrivare a Kondogbia e Bacca. Non dimentichiamoci poi della reincarnazione di Juande Ramos, ovvero Unai Emery: meno fiero e baldanzoso del tecnico del primo doblete, Emery ha portato le sue idee in un gruppo giovane e abbastanza sottovalutato, ha dato forma a un 4-2-3-1 armonico che può anche diventare all’uopo 4-5-1 o 4-3-3 e coniuga bene la velocità degli esterni con i muscoli del centrocampo. E proprio dalla cintola in avanti il Siviglia è una squadra mortifera, capace di segnare sempre e a chiunque. Prendete Carlos Bacca, uno che magari non ha qualità se non quella di segnare in ogni partita che gioca, oppure la punta di riserva più decisiva in Europa, ovvero Kevin Gameiro. Unite a questi la freschezza di Vitolo, la tecnica di Deulofeu o Vidal, l’esperienza di Reyes e avrete un organico offensivo di tutto rispetto. Senza dimenticare che a centrocampo c’è una diga formata da M’Bia (uomo del destino l’anno scorso in semifinale) e Krychowiak, che curiosamente è stato vicinissimo alla Fiorentina prima che i viola prendessero Badelj.

PUNTI DEBOLI – Arrivati a questi punti non è che si trovino con facilità squadre dai punti deboli visibilissimi. Il Siviglia anche caratterialmente è una squadra che non si fa sorprendere e molto spesso risolve le gare nei minuti finali, anche se forse manca un po’ di continuità di concentrazione durante la gara. Di certo la difesa non è quella dell’Italia nel 1982: presi singolarmente elementi come Kolodziejczak o Pareja o Carrico sono buoni ma se il Siviglia è la seconda peggior difesa nella parte sinistra della Liga un motivi c’è ed è facilmente intuibile, a volte la fase difensiva di Emery fa acqua. E’ anche vero che il quartetto difensivo è stato rifatto ex novo in estate ma la difesa troppo spesso è alta e una squadra che sa giocare in verticale come la Fiorentina potrebbe approfittarne soprattutto con le incursioni di Salah. Nonostante l’anno scorso abbia salvato il Siviglia ai rigori per ben due volte, nel derby col Betis e in finale col Benfica, il portiere Beto rimane la più grande incognita di questa squadra. Alterna momenti di reattività con dormite colossali come a San Pietroburgo quando si è fatto beffare due volte da quaranta metri. Hulk con Beto ha fatto come quando da piccoli al campetto sapete di avere di fronte un portiere scarso e tirate da qualsiasi posizione. Viola, allenatevi dunque sui tiri da lontano.

GIOCATORE SIMBOLO – Quel che colpisce del Siviglia in generale ma più in particolare per l’edizione 2014-15 è la capacità di fare gruppo e giocare con undici giocatori senza dipendere dalla giornata di luna buona o storta di un singolo giocatore. Dovendo scegliere però un elemento rappresentativo viene da sé optare per il bomber Carlos Bacca, colombiano che in nazionale per un certo periodo di tempo ha fatto sedere in panchina Martinez e Falcao. Cresciuto in patria nel Junior, è approdato in Europa grazie al Club Bruges e ha fatto il grande salto nel Siviglia (in attesa del Milan o dell’Inter?): fisico alla Muriel ma meno esplosivo, ha la dote prettamente da bomber di trovarsi sempre al posto giusto nel momento giusto, specialmente se il posto è l’area di rigore avversaria e il momento una qualsiasi partita di calcio. Diciassette gol in Liga, quattro in Europa League e uno in Copa del Rey per un totale di ventidue reti, un bottino non male anche se in Spagna effettivamente si vedono cifre più astronomiche. A vederlo non gli dareste un euro, eppure quando è in forma è immarcabile.

PRECEDENTI – Il Siviglia, che ha l’incredibile score di tre semifinali vinte sue tre disputate, non ha mai affrontato la Fiorentina nella sua storia e quindi si tratta della prima volta tra i viola e i Nervionenses. Il team biancorosso però ha avuto a che fare in passato con squadre italiane, il precedente più importante è senza dubbio la finale di Supercoppa Europea persa 3-1 col Milan pochi giorni dopo la morte di Antonio Puerta nel 2007. Per adesso il trend con le italiane è negativo per gli andalusi: il primo confronto è datato Coppa UEFA 2004/05 col Parma, vittorioso 1-0 al ritorno dopo lo 0-0 del Pizjuan; il secondo è un confronto nella fase a gruppi dell’Europa League 2008-09, nell’ultima giornata un gol di Bottinelli in Sampdoria – Siviglia eliminò gli spagnoli e fece andare avanti il Doria.

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