Il patron del Frosinone risponde a distanza al presidente della Lazio

Si avvicina un giorno storico per il Frosinone, che domani esordirà in Serie A. Non è emozionato il presidente Stirpe, ma orgoglioso per il momento epocale per il club e la città: «Speriamo possa trattarsi di una serata memorabile sotto tutti i punti di vista e che i tifosi sappiano celebrarla a dovere, godendosi una bella partita di calcio», ha dichiarato a Tuttosport il patron della neopromossa, che riceverà il battesimo dal Torino: «E’ un pilastro del calcio italiano. E’ la partita ideale per iniziare l’avventura in serie A. Il Torino è storia non solo per gli eventi tragici del passato: è un punto di riferimento perché ha vinto scudetti, ha lanciato grandi campioni. Per me la squadra granata si è decisamente rafforzata rispetto all’anno scorso, è un club che può ambire a traguardi sempre più prestigiosi». 

RAPPORTI – Stirpe, che ha lodato gli acquisti di Baselli e Zappacosta, oltre che l’affare Belotti, ha rivelato di aver parlato del Torino con il suo allenatore, Stellone, e a proposito del suo rapporto con il presidente granata Urbano Cairo ha spiegato: «C’è profondo rispetto a tutti i livelli. In generale le nostre idee sono in sintonia con quelle del Torino e del presidente Cairo». Non c’è mai stata guerra, invece, a quanto pare con il presidente della Lazio, Claudio Lotito: «Sostiene un punto di vista che rispetto, ma che non condivido. Il male è la visione provinciale. Manca dialogo e collaborazione. Non c’è apertura alla tecnologia, il nostro calcio è poliglotta solo per i calciatori, non a livello dirigenziale. E’ un male: serve più internazionalità. Non penso che i club di provincia siano un problema: se nel calcio smetti di sognare tutto diventa noioso e imprevedibile. Le imprese come la nostra o quella del Carpi vanno rispettate e aiutano il movimento, non lo limitano». 

PROGETTI – Poi ha parlato di due obiettivi che il Frosinone deve raggiungere per porre le basi per il suo consolidamento in Serie A: «Il primo è realizzare il centro sportivo che possa diventare un polo fondamentale di attrazione; il secondo è dotare la città di uno stadio compatibile con i livelli più alti del professionismo, perché il nostro Comunale, nonostante gli abbellimenti effettuati, non è l’ideale», ha spiegato Stirpe, che ha parlato alla squadra al rientro dal ritiro, chiedendo impegno, spirito di sacrificio e compattezza per raggiungere la salvezza.

LA PANCHINA – Infine, ha parlato del futuro di Roberto Stellone, che resterà al Frosinone finché lo vorrà: «Può restare a Frosinone per tanti anni. Ma non voglio che il Frosinone sia un limite per la sua carriera: avrà un percorso grandioso perché ha qualità, coraggio ed esercita la propria leadership utilizzando anche l’ironia».