Ma la data della finale di Coppa Italia resta un nodo da risolvere

Il rapporto tra Antonio Conte e il gruppo azzurro potrebbe cambiare gli scenari futuri del commissario tecnico dell’Italia e, quindi, condizionarlo nella scelta di lasciare o meno la Nazionale. Uno dei motivi per i quali Conte inizialmente declinò la proposta di allenare gli azzurri era il timore di non avere il tempo per lavorare efficacemente con il suo gruppo, per trasmettergli le sue idee, ma la Nazionale ha dimostrato di aver cambiato fisionomia e passo, di avere più le sembianze del suo allenatore.

RIPENSAMENTO? – E, infatti, Conte a fine partita ha dichiarato: «Ero convinto che il lavoro da ct fosse limitato dal fatto di non poter trasmettere le miei direttive ai giocatori: loro mi hanno fatto ricredere». Si tratta di un’ammissione importante, che potrebbe portare in futuro ad un ripensamento. L’opzione di allenare un grande club ha ancora un fortissimo richiamo, ma devono esserci riscontri concreti. Dall’altra parte c’è un prolungamento di contratto che non è più visto, secondo il Corriere dello Sport, come una soluzione di riserva.

IL REBUS – Ma Conte resta concentrato sugli Europei ed in particolare sul programma d’avvicinamento. Non ha parlato di stage, ma spera che la finale di Coppa Italia sia giocata prima della fine del campionato in modo tale che possa essere concesso più tempo e spazio alla Nazionale. La Lega si è presa un impegno morale, ma resta da capire quali squadre rimarranno in corsa in Europa, in particolare in Europa League. Per di più la partita dovrebbe essere fissata a metà settimana e alle 18, una situazione dunque complicata. Conte spera di ottenere qualcosa e ciò potrebbe incidere anche sulle sue scelte future.