Urla dopo il pareggio con il Leverkusen, ma sana autocritica

Il ritorno in Italia è stato burrascoso per la Roma, perché il pareggio con il Bayer Leverkusen ha assunto il sapore della sconfitta. Il post-partita è stato rovente: le urla nello spogliatoio giallorosso si sono sentite nei corridoi con l’imbarazzo di Rudi Voeller, direttore sportivo del club tedesco e conoscitore delle tensioni dell’ambiente romanista. I giocatori, come ricostruito dal Corriere dello Sport, erano infatti furibondi: in particolare s’è sentito di più Miralem Pjanic, che ha parlato da leader, sfogando la sua rabbia con sincera e dura autocritica a nome di tutta la squadra. I giocatori avrebbero convenuto che l’allenatore non ha responsabilità specifiche. «Gli ultimi dieci minuti li dobbiamo saper gestire noi in campo», il pensiero di molti.

IL RETROSCENA – Attimi di tensione che non ha vissuto direttamente Daniele De Rossi, impegnato con l’antidoping, esame che tra l’altro non riusciva a sostenere per il nervoso. Ha dovuto aspettare oltre la mezzanotte per lasciare lo stadio e raggiungere i compagni all’aeroporto di Colonia, da dove la Roma è partita in ritardo. Nei minuti finali del match gli è arrivato un foglietto con le nuove disposizioni tattiche sulle palle inattive: Garcia voleva che Edin Dzeko aiutasse la squadra sui palloni alti, quindi l’attaccante lo ha consegnato ad Alessandro Florenzi, che poi lo ha girato a De Rossi, ma il quarto gol, quello del pareggio, è arrivato subito dopo.