2015
Chievo, Maran: «C’è da soffrire fino alla fine»
Il tecnico del club clivense sulla sfida contro la Sampdoria
A caccia di risultato, il Chievo Verona vuole riscattarsi contro la Sampdoria. Intervenuto in conferenza stampa, Rolando Maran ha fatto il punto della situazione: «Siamo un po’ scivolati nell’ultima partita, perché le prestazioni sono state ai nostri livelli. Nell’ultima partita abbiamo fatto un passo indietro, ma dopo un percorso così un calo è fisiologico. L’importante è dimostrare che sia stato solo uno scivolone. Non siamo riusciti ad essere propositivi come lo siamo sempre stati. Abbiamo un po’ subìto la partita senza prenderla di petto. Ci siamo smarcati meno, per cui siamo stati costretti a cercare la seconda palla. C’è stata una mancanza di movimento senza palla, che finora c’è sempre stata. Così diventiamo una squadra normale, per fare cose straordinarie bisogna essere diversi», ha dichiarato l’allenatore del club clivense.
INFERMERIA – Maran ha parlato poi degli infortuni: «Bisogna mettere in conto le emergenze. Abbiamo avuto due-tre defezioni a metà campo, ora perdiamo due terzini. Capitano dei momenti così, ma questo non deve essere un alibi. Qualcuno deve recuperare, perché in queste due ultime partite abbiamo speso molto, ma stiamo lavorando bene, su buoni ritmi. Hetemaj? Aveva un affaticamento che non riusciva a smaltire, ma si sta allenando con la squadra. Rigoni? Ha preso una bella febbre».
GLI AVVERSARI – Infine, Maran ha parlato della Sampdoria: «Ha un grande potenziale. In attacco ha giocatori di qualità e gamba. E’ una squadra, e i risultati lo dimostrano, che può affrontare chiunque. E’ sempre pericolosa. Ha gente veloce e con qualità, per cui è un avversario difficile da affrontare, ma ciò non deve condizionarci. Il nostro campionato è proiettato alla salvezza il prima possibile. Possono esserci dei passaggi a vuoto, legati a diversi situazioni. Sappiamo che c’è da soffrire fino alla fine. Siamo felici quando la classifica ci sorride, ma sappiamo benissimo che la Serie A nasconde delle insidie che possono rallentarti. Sono contento così».