2015
Ultima chiamata
Un solo gol, 228 minuti complessivi: Iturbe Roma, non ci siamo. Un mese per giocarsi la storia in giallorosso
Nei numeri del miglior attacco della Serie A – 27 gol siglati dalla Roma di Garcia alla media di 2.25 a partita – non c’è spazio per Juan Manuel Iturbe: appena una la sua firma (al Matusa di Frosinone) nelle dodici comparsate sparse tra campionato e Champions League, 228 (decisamente pochi) i minuti concessi dall’allenatore a chi soltanto un anno fa veniva pagato 26.5 milioni di euro complessivi.
ATTUALITA’ – Dopo una prima annata ritenuta di ambientamento, o meglio di passaggio da una realtà di piccola-media levatura ad una big del calcio italiano e dunque concedibile ad un classe ’93 argentino, la musica avrebbe dovuto modificarsi in questa stagione. I fatti però raccontano altro: l’utilizzo è ridottissimo per non dire scarso, gli ingressi in campo sono alquanto contraddittori e privi di mordente, non possono bastare del resto le due uniche gare in cui Garcia ha scelto di schierarlo titolare. Peraltro richiamandolo in panchina rispettivamente dopo 45 (Bate Borisov) e 50 (Sassuolo) minuti. Insomma non ci siamo e la clamorosa retromarcia di fine mercato innescata in primissima persona dal direttore sportivo Walter Sabatini – con il giocatore praticamente ceduto al Genoa – non ha reso i frutti sperati.
LA CHANCE – L’immediato inserimento di Salah nella macchina di Garcia, che dal primo giorno della sua esperienza in giallorosso ha prediletto attaccanti estremamente rapidi per dare sfogo ad un gioco spesso dinamico ma non sempre lineare, sommato all’improvviso quanto determinante ritorno di Gervinho ed al rendimento garantito da Iago Falque ha ulteriormente tolto minutaggio all’argentino. Ora però Iturbe ha la sua chance: l’infortunio occorso all’attaccante egiziano – dovrebbe rientrare nel 2016 – richiama tutti gli attaccanti alle armi e per caratteristiche naturali il sostituto ideale pare essere proprio lui. Non sarà magari un titolare inamovibile come lo è finora stato Salah nelle gerarchie del tecnico francese ma da qui al termine dell’anno solare avrà inevitabilmente più spazio e – con la Roma che si giocherà parte delle sue ambizioni scudetto e l’intero sentiero internazionale – il suo apporto andrà sotto la lente d’ingrandimento della dirigenza giallorossa.
SCENARI – Un mese insomma per convincere tutti: Iturbe si gioca la Roma, si gioca la squadra che a soli ventuno anni gli ha dato più fiducia di ogni altra investendo sul suo profilo una cifra di enorme spessore. Se farà bene e si dimostrerà pedina necessaria nella futura gestione del doppio impegno e dunque elemento sul quale incentrare le elevatissime aspirazioni giallorosse allora resterà, se così non dovesse essere non arriverà una terza chance e l’ex Verona potrebbe già fare i bagagli nella prossima sessione invernale di calciomercato. La corte non manca, è forte la tentazione che diversi club nutrono nel rilanciarne le quotazioni. Si fiuta l’affare dunque, con la Roma che non può più permettersi di attenderlo: una sterzata netta, in termini motivazionali e strettamente numerici, o tra Roma ed Iturbe non sarà andata come doveva andare e calerà definitivamente il sipario.