L’allenatore rossoblu su Juventus – Milan: «Sfida Scudetto»

Il premio Giacinto Facchetti è andato a Roberto Donadoni, l’allenatore del Bologna ha vinto il riconoscimento per come si è comportato l’anno scorso in Serie A alla guida di un disastrato Parma. E proprio al popolo parmense Donadoni ha dedicato il premio ribadendo che scappare sarebbe stato da vigliacchi, e a proposito del rinato Parma in Serie D l’allenatore ha detto di aver visto qualche passo in avanti ma rimane dubbioso: «Le regole si possono mutare ma in Italia si trova il modo sempre di fare i furbi».

ALA – Sabato c’è una grande sfida tra Juventus e Milan e secondo Donadoni anche quella è una sfida Scudetto perché hanno un buon ritmo i due team e soprattutto hanno tempo per risalire la china. Poi un particolare sul suo passaggio in rossonero da giocatore: «Si fecero avanti la Juventus vincitrice di tutto e il Milan che era in transizione, io ero tifoso del Milan e alla fine ho scelto il Diavolo. Galliani e Berlusconi comunque erano di un livello superiore». Ora però in Italia ci sono pochi giocatori alla Donadoni ed è difficile anche per il ct dell’Italia, un’esperienza che l’ex rossonero ha ricoperto dopo Lippi e sulla quale Donadoni ancora oggi dice che non avrebbe potuto fare meglio.

PROSPETTIVA – Ora però c’è l’avventura al Bologna e a tal proposito Donadoni afferma: «Ritengo che la salvezza sia alla nostra portata, grazie a Rossi la squadra è in salute e coi giovani che abbiamo possiamo crescere. Mi interessa poi il discorso in prospettiva perché Joey Saputo ha in testa un ambizioso progetto nel medio-lungo termine e Bologna, come piazza, non è seconda a nessuno. Dobbiamo rimanere in A per gettare le basi del futuro». A La Gazzetta dello Sport Donadoni alla fine dell’intervista ha rivolto un pensiero a quanto avvenuto a Parigi: «Dobbiamo far sì che ciò non accada più, è giusto che si giochi l’Europeo in Francia, la paura non deve vincere».