2015
Burdisso: «Scrivere mi ha aiutato a riflettere»
Il difensore del Genoa si racconta e perla anche del rapporto con la figlia
Nicolas Burdisso si è preso il Genoa e il suo cuore adesso è rossoblu. Chiamato a scegliere un libro che lo rappresentasse, Burdisso ha optato per Pastorale americana di Philip Roth e lo ha fatto soprattutto per il rapporto che c’è tra il protagonista e per sua figlia. Ricorderete che dieci anni fa a Angela Burdisso venne diagnosticata una leucemia e il difensore, all’epoca all’Inter, staccò dal calcio per sei mesi per curarla. In quel periodo Burdisso ha pure iniziato a scrivere ma i suoi scritti li ha letti solo la moglie Maria Belen: «Scrivere mi ha aiutato a riflettere, a volte non mi sono fermato a farlo. Lo avessi fatti avrei potuto avere di più tipo rimanere da protagonista all’Inter o vincere lo Scudetto alla Roma o andare a Brasile 2014 con l’Argentina».
IL TRADIMENTO – Nel suo libro Roth parla di tradimento ma Burdisso non avverte questo sentimento e ricorda il rapporto schietto e sincero che aveva con Claudio Ranieri ai tempi della Roma. Burdisso visse Calciopoli, a proposito di tradimenti: «Ne sono rimasto deluso, perché dopo il Mondiale 2006 non è cambiato nulla, sembrava che i colpevoli fossimo noi dell’Inter. Moratti? Non dimenticherò mai quel che ha fatto per mia figlia. La gestione familiare aveva limiti ma vincevamo anche se la svolta ci fu con Mancini, lui ha portato leadership e con lui avevo un ottimo rapporto». Burdisso ha modo poi di parlare anche di Totti elogiandolo in ogni sua forma e anche di Carlos Bianchi e Luis Enrique: «Portò a Trigoria la cultura del lavoro, prima la gente si allenava per fare un favore…».
L’UOMO – Inter – Genoa è anche la sfida clou della prossima giornata di Serie A e Burdisso la presenta così: «Possiamo vincerla, abbiamo gente in gamba come Izzo o Rincon e poi Perotti mi ricorda Figo, mentre Perin è ambizioso e in gamba. Gasperini? Lui è sottovalutato, è un estremista e un rivoluzionario, non lo hanno supportato all’Inter». Burdisso continua l’intervista a La Gazzetta dello Sport professandosi di sinistra e parlando delle fedine penali dei presidenti come Preziosi o Ferrero: «In Italia ognuno pensa per sé, guardate la politica e la commistione politici-ultrà». In chiusura, Burdisso parla del suo futuro e cita Facchetti: «Approfitto del tempo che ho in ritiro per crescere e ho anche fatto il corso per allenatori. Poi in futuro vorrei fare l’uomo, mi basterebbe questo».