Il difensore non ha paura ed elogia Kalinic, Bernardeschi e Sousa

La Fiorentina in alto lassù in Serie A manda in solluchero migliaia di tifosi viola. C’è però chi, come Davide Astori, vuole rimanere con i piedi per terra e sogna di fare bene con la maglia della Fiorentina per spostarsi di poco verso maggio in direzione Coverciano, vale a dire tra i convocati dell’Italia per il prossimo Europeo. Astori dice che adesso alla Fiorentina manca l’ultimo step e cioè di capire che tutte le competizioni sono importanti e vanno combattute nella solita maniera. Certo, continua Astori, in difesa la coperta è corta e a gennaio la società porterà facce nuove alla Fiorentina.

NON AVER PAURA – «La Fiorentina merita la sua classifica» conferma Astori, secondo cui ci sono 4-5 squadre migliori della Viola ma che i toscani possono battere e superare: «La parola scudetto non è un tabù e non porta male, è il significato che può schiacciare. Non dobbiamo avere paura». Il merito di tutto questo è anche e soprattutto di mister Paulo Sousa come sottolinea Astori: «Trasmette filosofia e mentalità, chi gioca nella Fiorentina deve lottare per emergere. Deve essere autoritario ma senza esagerare». Riguardo le avversarie dei viola Astori spezza una lancia per il Napoli di Sarri e parla della qualità della Roma, della mentalità vincente della Juventus e della voglia di riemergere del Milan, infine l’Inter è fisicamente potente.

A PIEDI – Poteva rimanere alla Roma o andare al Napoli ma Astori adesso è viola, poteva giocare con Higuain ma ha Kalinic: «Lui è arrivato a Firenze nel momento giusto, è eccezionale e completo. Bernardeschi sarà da Barcellona, scherzando gli abbiamo detto di salutarci Messi. Può fare la storia della Fiorentina». Giuseppe Rossi invece ha fiducia ed è stato importante per lui rientrare in campo a Reggio Emilia, dice Astori, perché tornerà quello di prima. In chiusura a La Gazzetta dello Sport Astori parla di un regalo di Natale ai tifosi della Fiorentina e poi fa un fioretto: «Il 13 dicembre c’è Juventus – Fiorentina, vincere allo Stadium potrebbe essere apprezzato. Scudetto? Prendete un santuario sulle colline toscane, ci vado a piedi».