2015
Ad Empoli si lavora bene
La rivoluzione estiva non ha scalfito certezze: Empoli decimo in classifica con 21 punti e terzultimo monte ingaggi
Ventuno punti in quindici gare di Serie A alla media di 1.4 punti a partita – dato che spalmato sull’intero campionato renderebbe un torneo da 53 punti! – ed attuale decimo posto in classifica, ottenuto con il terzultimo monte ingaggi della massima serie calcistica nazionale. Meno dei giocatori dell’Empoli guadagnano soltanto quelli delle neopromosse Carpi e Frosinone.
SORPRESA DEL CAMPIONATO – Divide questo importante riconoscimento con l’eccellente Atalanta di Edy Reja, al settimo posto con tre punti in più rispetto ai toscani, e volendo con il Sassuolo di Eusebio Di Francesco che però qualche sospetto di grandezza aveva già seminato qua e là. Salvo cataclismi l’Empoli di Marco Giampaolo ha già archiviato il suo obiettivo stagionale – evidentemente quello della salvezza – e può giocare la restante ampia fetta di campionato libero da pressioni particolari: l’imperativo è quello di restare sul pezzo e non perdere alcunché in termini di reattività e dedizione, a partire da un finale di girone d’andata che prevede sì la proibitiva (ma casalinga) sfida con la capolista Inter, ma anche le accessibili gare con Carpi e Bologna nonché l’intrigante sfida dell’Olimpico sul campo del Torino.
TERREMOTO ESTIVO – C’è dunque possibilità di raccogliere altri punti in questo frangente e presentarsi al giro di boa con solidità ulteriormente rafforzate. Ma chi l’avrebbe detto soltanto qualche mese fa? Era estate e le temperature del calciomercato la facevano da padrone, l’estetico campionato condotto dall’allora Empoli di Sarri aveva stuzzicato il palato delle big. Le partenze di lusso risultarono di fatto inevitabili: via l’ideatore del progetto, con mister Sarri hanno salpato verso altri lidi – in ordine di ruolo – i vari Sepe, Rugani, Hysaj, Valdifiori e Vecino. Mezza squadra, tutti titolari e tutti nella direzione di squadre top del nostro palcoscenico. Impensabile – almeno per chi vi scrive – non ipotizzare un determinato calo di rendimento e dunque nelle ambizioni della piazza, considerata la particolarità del giocattolo e la difficoltà per chi non dotato di infinite riserve economiche nel ricostruirlo a dovere.
LAVORO DI QUALITA’ – Ed invece è accaduto l’esatto opposto: in primis la società, dove si intende il presidente Fabrizio Corsi e l’asset dirigenziale guidato da Marcello Carli, abile sia nella rischiosissima scelta dell’allenatore – Marco Giampaolo aveva allenato l’ultima volta in Serie A nella stagione 2011-12 sulla panchina del Cesena rimediando peraltro un esonero dopo appena dieci giornate di campionato, ultima stagione subentrato in Lega Pro alla guida tecnica della Cremonese – che nell’individuazione di sostituti funzionali ad una certa idea di calcio. Sta rendendo Skorpuski tra i pali, Costa al centro della difesa e considerate le ultime altalenanti stagioni nessuno ci avrebbe scommesso una moneta, in apertura di stagione ci siamo goduti le prestazioni del classe ’97 Diousse ed ora stiamo assistendo all’ovvia – non potrebbe essere altrimenti – esplosione di Leandro Paredes, l’Empoli rende addirittura a prescindere dai suoi interpreti che giochi un finalmente focalizzato Zielinski, Buchel o Krunic, Croce o Maiello. Senza nulla togliere ai volitivi e sempre positivi attaccanti toscani, viene da domandarsi dove potrebbe arrivare questa squadra con un goleador di razza. Il tutto accecato dalla luce di una stella: quel Riccardo Saponara dispensatore di delizie e nel mirino di mezza Europa calcistica. Ad Empoli si lavora e lo si fa davvero bene.