2015
Conte: «Non sono sempre arrabbiato»
Il c. t. della Nazionale però è chiaro: «L’allenatore è un educatore»
Si sente spesso dire che l’allenatore di calcio deve essere prima di tutto un insegnante per i propri giocatori, un educatore. Tutto vero? Parrebbe proprio di sì secondo Antonio Conte. Il commissario tecnico della Nazionale, intervistato in questi giorni, ha voluto fare chiarezza sul ruolo dell’allenatore: quello appunto di allenare, ma anche di trasmettere valori. Attenzione però, perché il tecnico, soprattutto per i più giovani, non può essere un surrogato della famiglia e trasmettere valori altrimenti assenti. «L’allenatore è un educatore. E questo deve bastare. Nel nostro ambiente c’è un detto che fa capire il problema: “Il calciatore più forte dovrebbe essere orfano”». Come a dire che sono spesso i genitori a rovinare i più giovani con atteggiamenti non del tutto conformi ai valori dello sport. Concetto già più volte affrontato anche questo.
ITALIA, CONTE: «L’ALLENATORE NON È UN EDUCATORE» – «Abbiamo un ruolo fondamentale per la crescita dei ragazzi e non possiamo essere portatori di esempi negativi – ha aggiunto Conte, testimonial della Fondazione Don Gnocchi, nel corso dell’intervista a Famiglia Cristiana – . Io sempre arrabbiato? No, dai, non sono sempre così, lo capisce chiunque e poi ognuno ha un suo modo di comportarsi e di essere. Io sono determinato e cerco di dare tutto quello che ho. E in cambio ricevo tanto, davvero». Ha aggiunto il tecnico (ultimamente al centro delle voci di mercato, visto che non ha ancora rinnovato il proprio contratto con la Federazione) che più di tutti, effettivamente, negli ultimi anni ha saputo trasmettere un sentimento di sana rabbia agonistica all’esterno.