L’accusa dell’Antitrust è quella di un accordo per far fuori le concorrenti

Adesso Sky Sport, Mediaset, Lega ed Infront rischiano una multa piuttosto salata: l’Antitrust ha concluso il proprio ciclo di indagini riguardanti l’assegnazione dei pacchetti televisivi della Serie A per il triennio 2015/2018, quello che tante polemiche aveva scaturito tra le concorrenti. L’ipotesi dell’ente per la concorrenza è quella di un accordo restrittivo tra le parti volto sostanzialmente ad aumentare i ricavi della Lega e a far fuori eventuali altre concorrenti (come Eurosport) per la suddivisione dei pacchetti. Il pacchetto A, per chi non lo ricordasse, quello con praticamente tutte le partite principali, era stato assegnato a Sky nel giugno 2014, insieme a quello B. Mediaset invece con un’offerta incredibile (oltre 300 milioni di euro) aveva fatto un’offerta per il pacchetto D, con le principali interviste post-partita, a patto però di ottenere almeno uno dei due pacchetti principali di Sky Sport.

ANTITRUST: MULTE PER SKY E MEDIASET? – Qui viene il bello, perché Sky a quel punto aveva dato il via libera al sub-licenziamento dei diritti tv, ovvero alla cessione o allo scambio dei pacchetti, con il via libera della Lega, a favore di Mediaset. Secondo l’Antitrust l’accordo tra le partita, tuttavia, sarebbe arrivato prima dell’assegnazione dei diritti tv. Di più, presidente Infront, Marco Bogarelli, che ha gestito i diritti tv e la loro assegnazione, avrebbe in qualche modo favorito l’accordo che ha poi fruttato il 14% in più nelle casse della sua società rispetto all’assegnazione dei diritti per il triennio precedente. Il 26 giugno 2014, verso sera, ci fu l’assegnazione dei diritti tv, ma secondo l’Antitrust, con uno scambio di mail, gli avvocati di Sky e Mediaset avevano raggiunto un accordo almeno alle 17 e 42.