Neto: «Per i fiorentini ero un mercenario» - Calcio News 24
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2016

Neto: «Per i fiorentini ero un mercenario»

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neto riscaldamento juventus luglio 2015 ifa

Il secondo portiere della Juventus: «Alla fine i viola si sono ricreduti»

Per Norberto Neto il cambio di ambiente non è stato facile, come non lo sarebbe per nessun giocatore. Passare alla Fiorentina alla Juventus è stato un passo enorme e difficile, specie per un giocatore che, appena un anno fa, di questi tempi, si rifiutava di fatto di firmare il rinnovo di contratto con la squadra viola venendo fatto accomodare in panchina (salvo poi tornare titolare verso la fine del campionato). Su quella decisione, quella di non prolungare, i tifosi fiorentini hanno avuto tanto da ridire, ma in questi giorni Neto, in una intervista in patria, ha provato almeno a fare un po’ di chiarezza. «A Firenze in quei giorni tutti mi odiavano, mi fischiavano sia allo stadio che in strada. Evitavo di uscire perché la gente mi avrebbe infastidito, ho preferito evitare ogni tipo di problema – ha raccontato il secondo portiere bianconero – . Però alla fine la Fiorentina ha dovuto rimettermi titolare, ho giocato bene e sono stato applaudito: un momento prima mi odiavano, poi mi amavano»

JUVENTUS, NETO: «PER LA FIORENTINA ERO UN MERCENARIO» – «Per me è stata dura, mi sono dovuto conquistare tutto con il sudore e lasciare la Fiorentina per una decisione che non c’entrava niente con le mie prestazioni in campo, è stato complicato – ha continuato Neto nel corso di una intervista per ESPN in Brasile – . Quando ho deciso di andarmene, ho dimostrato con i fatti che non avevo nulla contro la Fiorentina o la città di Firenze, ero felice lì, volevo solo cambiare vita. Tutti volevano che restassi, ma ho deciso così». Sulla scelta della Juventus invece, Neto spiega: «Era il club che per me ha mostrato il maggiore interesse. La Juve è un club vincente e questo combacia con la mia personalità. Sono orgoglioso di essere il secondo di Gigi Buffon, quando ho iniziato a giocare lui era già il mio punto di riferimento: apprendere da lui è importante. Sono una riserva, è vero, ma gioco con la Juventus, uno dei più grandi club al mondo». Per il momento Neto dunque nega la possibilità di addio (c’erano state voci sul suo conto) e punta un posto in nazionale. 

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