Il tecnico portoghese deluso dalla sessione invernale di mercato

Cambiano gli allenatori, ma non la tendenza dei fratelli Della Valle di ridimensionare i sogni dei tifosi e le ambizioni della squadra. Prima Cesare Prandelli, poi Vincenzo Montella, ora Paulo Sousa. L’ultima sessione di calciomercato avrebbe convinto il tecnico portoghese che le sue ambizioni non collimano con le intenzioni della proprietà viola.

LA DECISIONE – Bisognava intervenire sul mercato per rafforzare la squadra con innesti mirati, visto che è in corsa per la Champions League, ma il bilancio è stato chiuso con un attivo di 10 milioni, il monte-ingaggi abbassato e l’arrivo di prestiti e seconde scelte. A partire dalla difesa, che era la priorità. Allora Sousa ha deciso di lasciare Firenze e la Fiorentina: stando a quanto riportato da Tuttosport, l’allenatore portoghese avrebbe confidato da qualche tempo ai suoi amici, anche in patria, di non voler restare sulla panchina viola, nonostante abbia un contratto fino al 2017 con opzione.

SEGNALI – «Sono sempre chiaro e onesto con chi lavoro e con me stesso. Non mi reputo un allenatore scomodo, solo uno che ha tanta voglia di crescere e vincere e che lavora per trasmetterla. Mi sono messo a studiare i nuovi. Spero che la frittata sia migliore, ma prima devo aprire queste uova. Cerco sempre di vedere il lato positivo. Diciamo che hanno cercato di fare le cose per bene, talvolta ci si riesce, altre volte no. I tifosi sono molto delusi? Ecco, questo clima di delusione e sconfitta può diventare un problema e non bisogna nasconderlo. Quindi faccio un appello a tutti quelli che amano questa maglia: continuate a spingerci. In passato Firenze ha sofferto ma ora non dimentichi che io e i giocatori lavoriamo ogni giorno per provare ad arrivare alle stelle. La società e quanto accade non possono influire sull’amore e sulla passione dei tifosi: loro sono il miglior acquisto e devono starci vicino perché insieme saremo più forti», ha dichiarato in conferenza stampa Sousa, lanciando segnali eloquenti alla società.