2016
Bianchetti: «Calciatori italiani penalizzati»
Bianchetti si racconta e fa una promessa al Verona
Matteo Bianchetti del Verona è un grande appassionato di libri e il suo preferito è I pilastri della terra di Ken Follett. ha iniziato a leggere grazie proprio a quell’autore e alla fidanzata universitaria: quel libro lo definisce come un’esperienza travolgente e Bianchetti racconta di amare il Medioevo e che leggerà Il nome della rosa di Eco. E come le cattedrali sono i pilastri della terra, ecco che i difensori sono i pilastri della squadra, dice Bianchetti: «Assomiglio al personaggio di Philip perché siamo entrambi precisi e abbiamo passato momenti di frustrazione». Poi via coi paragoni letterari e con gli allenatori: «Delneri è pacato, spiega ma pretende. Mandorlini è focoso».
COMPOSTELA – Bianchetti dice anche di credere di più nel Medioevo: «Nel calcio ci sono troppi interessi, si pensa solo a se stessi». I giovani sono troppo viziati nel calcio di oggi? Bianchetti se lo sente dire spesso, ma si definisce un tipo tranquillo che ama il calcio ed è realista perché sa di non poter cambiare quel mondo. Si parla poi di omosessualità nel calcio: «Esiste ma nessuno fa coming out, anche se dopo Sarri vs Mancini uno ci penserebbe cento volte». Bianchetti poi parla del derby con il Chievo: «Loro hanno una base più solida e mi accorgo che noi però miglioriamo e se le cose tornassero a girare potremmo pure essere i migliori in futuro a Verona». Bianchetti lancia anche una frecciatina al nostro calcio: «Non si dà fiducia ai prodotti dei vivai. È da questo punto di vista per me gli italiani sono penalizzati. Perciò è più facile emergere in una squadra dove non sei cresciuto». A La Gazzetta dello Sport Bianchetti conclude così: «Se il Verona si salva vado in pellegrinaggio a Compostela».