2016
Zamparini: «Avevo già richiamato Iachini»
«Ho fatto tutto con il cuore, ma mi prendo le mie responsabilità»
Alla fine Maurizio Zamparini ha fatto un passo indietro e, chiedendo scusa con tanto di lettera ufficiale, ha deciso di richiamare sulla panchina del Palermo Beppe Iachini, esonerato prima della metà del campionato, quando i rosanero erano ancora in una buona situazione di classifica. Adesso la squadra rischia seriamente di affogare nelle sabbie mobili della zona retrocessione, una possibilità che però Zamparini non vuole nemmeno considerare per ora. Con il ritorno di Iachini si apre nuovamente un ciclo e, nel corso di una intervista, il presidente rosanero ha spiegato cosa lo ha indotto a risolvere i problemi passati con il tecnico (con cui c’erano stati molti malumori prima dell’esonero): «Finalmente sono sereno e felice di aver ricucito i rapporti con Beppe. È una sensazione strana dopo alcuni mesi di tensione, ma ci siamo ritrovati mettendo alle spalle tutto quello che ci aveva diviso. Da parte mia e da parte sua non ci sono più rancori – le parole di Zamparini – . Avevo provato più volte a ricontattare Iachini, ma non sono riuscito a riportarlo a Palermo. Abbiamo litigato come moglie e marito, ma la famiglia è stata riunita e ne sono felice». Il numero uno rosanero aveva provato a riprendere il tecnico (che però aveva rifiutato) già poche settimane dopo l’esonero di novembre.
ZAMPARINI: «HO SBAGLIATO, MA COL CUORE» – «Cosa è cambiato rispetto a novembre? Non ci sono più rancori – ha aggiunto Zamparini intervistato da Il Giornlae di Sicilia – . Ho chiamato Iachini dopo l’esonero di Davide Ballardini e anche durante la gestione Guillermo Barros Schelotto. C’erano ancora divergenze, non condizioni da una parte o dall’altra, non richieste di mercato e nemmeno punti di vista molto differenti l’uno dall’altro. C’erano solamente problemi personali irrisolti». Errori però ne sono stati commessi, come quello enorme di non considerare la possibilità che a Schelotto non venisse concesso il patentino UEFA per poter allenare in Serie A… «Ho fatto tutto con il cuore in mano, sono una persona sincera e pulita e se c’è da prendersi delle responsabilità non mi tiro indietro. Come ho capito di essere in errore? L’esperienza pregressa. Mi è tornata in mente la stagione della retrocessione e la girandola di allenatori nel post Pietro Lo Monaco (l’ex d. s. rosanero cacciato da Zamparini nel 2013 dopo un altro diverbio, ndr). In quell’anno se avessi richiamato Beppe Sannino in tempo non saremmo retrocessi». Adesso l’obiettivo salvezza, comunque alla portata (al momento il Palermo è ancora fuori dalla zona rossa) resta quello prioritario.
«NON SIAMO SCARSI» – «Affronteremo una serie di partite molto complicate, ma il calendario è impegnativo per tutti. Abbiamo ventisei punti in classifica, ce ne serviranno tredici, quattordici per ottenere la salvezza. Dobbiamo conquistare cinque vittorie in casa o in trasferta e sono risultati alla nostra portata. La squadra non è scarsa, ci mancava il manico e ora l’abbiamo ritrovato – ha concluso Zamparini, preoccupato però dall’infortunio del portiere e capitano Stefano Sorrentino, uno dei fedelissimi di Iachini – . Purtroppo in certe annate la sfortuna non ci molla. Sono dispiaciuto di aver ceduto Simone Colombi (ex secondo portiere, ndr), a cui avevo promesso che avrebbe giocato a Carpi, ma finora non è stato così. Se torneremo sul mercato? Assolutamente no, punteremo sui nostri giovani. Fabrizio Alastra ha dimostrato di essere competitivo. Josip Posavec in Croazia è stato il miglior portiere delle ultime due stagioni». Servirà pure tanta fortuna.