2016
Bonucci, quando il colpo è leggendario ma sei solo un difensore
Juventus Napoli, la strepitosa giocata di Leonardo Bonucci ed una difesa ancora storicamente poco riconosciuta
Se ne è parlato poco. O sicuramente meno di quanto meritasse: siamo nel pieno della sfida scudetto tra Juventus e Napoli, l’azione principale dei partenopei si concretizza nel primo tempo sulla corsia destra, quando Hysaj è bravo prima a sovrapporsi e poi a servire perfettamente il sentenzioso Gonzalo Higuain. Quando tutto lasciava ipotizzare il vantaggio degli uomini di Sarri, accade qualcosa.
TERRA DI NESSUNO – Un passo indietro: perché basta un cross, seppur ottimo, dell’intraprendente Hysaj per parlare di eventuale vantaggio del Napoli? Nell’occasione a sbagliare è proprio Leonardo Bonucci: o meglio, il centrale bianconero non commette un vero e proprio errore in termini di scelta, ma questa scelta stessa la ritarda troppo. Perde quel secondo mortifero nel decidere se seguire la sagoma di Higuain o staccarsi e provare ad anticiparlo impattando il pallone, quando però il movimento arriva è troppo tardi e delinea la classica situazione tennistica della terra di nessuno: Bonucci non è né sull’uomo né sulla palla. Troppo tardi, abbiamo detto: lo è oltre ogni ragionevole dubbio per la vasta maggioranza dei difensori, manca il tempo tecnico per compensare l’errore senza provocare danni.
COLPO STREPITOSO – Higuain è a tu per tu con Buffon e si posiziona con tutta calma nella posizione ideale per battere a rete: lo farà con un comodo colpo di testa, da una distanza talmente ravvicinata che non puoi nulla anche quando di nome fai Gianluigi e di cognome Buffon. Il venticinquesimo gol del Pipita in altrettante gare di campionato però non arriverà: il salvataggio di Bonucci è strepitoso, il centrale di Juventus e nazionale italiana si esibisce in un intervento volante che nella norma ha due ovvie conseguenze. La prima: non arrivi sul pallone perché troppo in ritardo. La seconda, meno probabile: trovi forza e coordinazione (disumane) per trovare quel pallone che ti ha scavalcato ma non puoi fare altro che mandarlo nella tua porta. Bonucci lo spedirà dritto in corner: la reazione degli occhi di Buffon spiega meglio di ogni parola o ragionamento quello che è appena avvenuto.
PRIMATO RITROVATO – Non segnerà più il Napoli, lo farà poi la Juventus con il subentrato Simone Zaza ma una fetta consistente della vittoria spetta palesemente al centrale bianconero. I tre punti del sorpasso, se poi varranno o meno lo scudetto è ancora da comprendere. Basterà aspettare. Ma, guardandola da un’ottica più ampia e dunque analizzando quanto accaduto in casa Juventus nel corso della stagione, è la sua oramai storica difesa ad aver fatto la differenza e permesso questa rimonta sulla quale soltanto i folli avrebbero puntato un euro. Neanche a dirlo prima della speciale classifica con appena 15 reti incassate (0.6 a partita, per intenderci esattamente la media della Juventus dei 102 punti, che incassò 23 gol in 38 gare), lo scarto dalle altre – meglio di tutti il Napoli con 20, poi Inter con 22 – inizia ad assumere peso. In Italia otto volte su dieci vince chi alla fine ha raccolto meno il pallone dalla propria porta: e gira e volta è dalle prestazioni dei vari Bonucci, Chiellini, Barzagli e Buffon – il reale zoccolo duro della Vecchia Signora – che la Juventus ha messo in fila 15 vittorie ed è tornata nel posto che più le si addice. Dove vive da oramai diversi anni grazie a difensori a cui l’opinione pubblica fatica ancora a concedere il giusto riconoscimento storico. Ora il piatto forte: resistere al ritorno del Napoli e guardare dritto negli occhi il Bayern Monaco.