Tarasov mostra una maglia pro-Putin a fine partita: la UEFA interviene?

Calcio e politica non fanno quasi mai rima e, messi insieme, spesso creano più danni che altro. È successo ieri prima e dopo Fenerbahce – Lokomotiv Mosca, sfida valida per l’andata dei sedicesimi di Europa League giocata straordinariamente di martedì per motivi di sicurezza. Sì, perché il dramma vero è che le autorità si aspettavano il peggio ed il peggio è accaduto: scontri tra tifosi, una sassaiola in piena regola per le strade di Istanbul, ma fortunatamente nessun ferito grave. C’è da dire che i tifosi russi al seguito della squadra erano veramente pochi. Pochi sì, ma tutti incazzati. Ne è nato uno scontro sedato dalle forze dell’ordine, qualche sasso lanciato contro le vetrine, qualche finestrino infranto, tutto purtroppo nella norma. A fine gara poi ha aggiunto benzina sul fuoco anche Dmitri Tarasov, giocatore russo della Lokomotiv, che ha ben pensato di mostrare al pubblico turco una maglia con tanto di foto del presidente Vladimir Putin e la scritta: “Il presidente più corretto”. Alla fine la UEFA potrebbe intervenire con una multa o una squalifica, perché i messaggi politici nel calcio sarebbero, in teoria, vietati. 

FENERBAHCE – LOKOMOTIV: GUERRA È STATA – Alla base degli scontri, nemmeno a dirlo, la crisi diplomatica tra i due paesi europei: l’aereo russo abbattuto qualche mese fa e di cui Putin ha incolpato le autorità turche, la possibile guerra in Crimea che vede le due nazioni su posizioni essenzialmente contrapposte, la lotta al terrorismo che al momento vede entrambi i paesi coinvolti in prima linea (Putin contro l’ISIS, la Turchia fronte di passaggio per i terroristi in Europa). Qualcuno aveva anche pensato di far giocare andata e ritorno della partita in campo neutro, ma alla fine si è optato per la scelta più ovvia: partite blindate e tifosi tenuti a bada in ogni modo possibile. Poteva finire molto peggio, è finita solo 2 a 0 per il Fenerbahce con tre arresti russi. Perché?