Il portoghese piaceva già: nel 2009 contatto a Londra con Ruggeri

Come nel film “Sliding Doors” di qualche anno fa, esiste forse un mondo parallelo in cui Paulo Sousa, nel nostro mondo attualmente allenatore della Fiorentina, è o è stato l’allenatore dell’Atalanta. Poteva succedere, ma non è successo, come nei migliori copioni. Parliamo ormai già di quasi sette anni fa, l’Atalanta è in una buona situazione di classifica ma la società, allora capeggiata dal giovanissimo Alessandro Ruggeri, succeduto da poco al padre Ivan, che da pochi mesi aveva avuto un malore da cui purtroppo non si riprenderà mai, pensa già al sostituto dell’allenatore dell’epoca, Gigi Delneri (che aveva già annunciato l’addio in vista della stagione successiva per accasarsi alla Sampdoria). Ne nascono una serie di contatti con alcuni allenatori, più o meno giovani in giro per il mondo: uno di questi è proprio Paulo Sousa, da poco esonerato dai Queens Park Rangers di Flavio Briatore, ma già noto alle cronache sportive inglesi per il buon gioco messo in mostra dai suoi in taluni frangenti. Ruggeri incontra il giovane allenatore a Londra, con il procuratore, Giovanni Branchini, ma alla fine l’accordo non arriva.

ATALANTA – SOUSA: UNA STORIA MAI NATA – I metodi innovativi di Sousa avevano comunque già impressionato in Europa: qualche mese dopo il portoghese andrà ad allenare, sempre in Inghilterra, lo Swansea City, mentre l’Atalanta virerà su Angelo Gregucci (scelta purtroppo infelice, visto che nella nuova stagione il tecnico durerà appena quattro giornate, prima che al suo posto subentri Antonio Conte, che se ne andrà poco dopo in una girandola quasi infinita di allenatori). Il 21 febbraio, domenica, si gioca al Franchi Fiorentina – Atalanta: Sousa incontra la squadra che avrebbe potuto allenatore, l’Atalanta invece affronta l’allenatore che avrebbe potuto avere. Il retroscena, rimasto in un cassetto fino ad oggi, non cambia di una virgola rispetto a quanto potrebbe accadere in partita. Di sicuro però un pensiero attraverserà i protagonisti…