2016
Spalletti: «Prima la Roma, poi il resto»
«Devo spiegare pure se vinco, i tifosi non mettano la squadra da parte»
Giornata decisamente radiofonica per l’allenatore della Roma Luciano Spalletti che, dopo la vittoria dell’altro ieri contro l’Empoli, si è concesso oggi una giornata per parlare ai microfoni della verie radio. Poco fa ha parlato anche a quella di casa, concedendo qualche parole sull’ottimo momento della squadra, in piena rimonta in classifica dopo sei vittorie di fila, e chiaramente sui tempi principali d’attualità. Oggi, ad esempio, è tornato nella Capitale il presidente James Pallotta: parlerà con Francesco Totti del suo futuro e di rinnovo. Proprio di Totti stavolta Spalletti non ha mai parlato esplicitamente, facendo però un riferimento chiaro verso la fine dell’intervista concessa: «La Roma per me è importante come la famiglia, tutte le altre cose poi vengono dopo». Concetto chiaro dunque: prima il gruppo e, poi, eventualmente i singoli. Spalletti si è poi soffermato a parlare della vittoria contro l’Empoli dell’altro giorno: «È stata una prova di forza, il pubblico ci è stato di supporto fondamentale però». Qualche piccola nota critica però ancora c’è…
SPALLETTI: «QUI DEVO SPIEGARE PURE QUANDO VINCO» – «Qui a Roma bisogna dare spiegazioni non solo delle sconfitte, ma pure delle vittorie: è paradossale», ha aggiunto Spalletti ai microfoni di Roma Radio in maniera un po’ polemica. Parlando invece della prossima partita, venerdì 4 marzo contro la Fiorentina (scontro diretto per la zona Champions League): «Sarà una partita molto delicata, tra le squadre di testa quella viola è stata finora forse la più brava di tutte. La risposta fondamentale io comunque l’ho avuta nell’ultima partita». La Roma, secondo Spalletti, può ancora crescere: «La mia ricerca in questo momento è far crescere altri leader in campo, ma c’è ancora margine di crescita per tutti – le parole del tecnico giallorosso, che si sofferma sopratuttto sul gruppo, come già fatto nell’intervista precedente – . Il pubblico? Se venerdì non va alla partita con la Fiorentina, può sorgere il dubbio legittimo si anteponga qualcos’altro alla Roma». Un monito chiarissimo alla piazza: il singolo non conta.