2016
Immobile: «Juve? Impresa per ripartire»
«Dobbiamo capire perché alla prima difficoltà perdiamo tranquillità»
Non è arrabbiato Ciro Immobile dopo la sconfitta con il Genoa, ma deluso. L’attaccante del Torino, autore di una splendida doppietta al Ferraris, non può festeggiare: «Peccato, eravamo partiti benissimo poi al primo episodio negativo siamo andati troppo in difficoltà, troppo… Bisognerà capire perché alla prima contrarietà perdiamo tranquillità e non giochiamo più come sappiamo fare. Primi venti minuti perfetti, in campo c’eravamo solo noi. E quando sei avanti di due gol, beccarne uno ci può anche stare ma bisogna saper reagire e continuare a spingere. Invece è subentrata un po’ di paura ed è arrivato il secondo rigore che ha provocato il pareggio. Poi nella ripresa abbiamo anche cercato di colpire ma siamo stati colpiti noi ed è diventato tutto più difficile», ha dichiarato Immobile al termine della partita.
RISCATTO – Una delle delusioni più cocenti è subire una rimonta: «Io penso che dovevamo essere più cattivi e provare a segnare ancora quando avanti eravamo noi. Ma questo è il senno del poi…», ha spiegato il centravanti, che volge lo sguardo all’orizzonte: «Juve e poi Inter. Due partite particolarmente insidiose contro avversari di altissimo livello. Ma ora concentriamoci solo sul derby che per noi è importantissimo. Questa partita dà stimoli incredibili e in più noi abbiamo bisogno di punti. Tutti noi ci teniamo particolarmente a far bene per la nostra gente, per noi stessi e per riscattare quello perso malamente a dicembre. Certo, sarebbe un sogno vincere la sfida contro i bianconeri, un’impresa del genere cancellerebbe il periodo poco felice che stiamo vivendo. A prescindere però dalla stracittadina dobbiamo ritrovare serenità e convinzione per tornare a esprimerci come sappiamo e toglierci da questa situazione di classifica, ancora non del tutto tranquilla, che non corrisponde certo ai nostri valori».
PROSPETTIVE – Poi si è soffermato sul duello a distanza con Alessio Cerci: «E’ tutta la settimana che mi sento con lui. Stavolta la differenza tra noi due è che i suoi gol sono serviti, i miei no! Ma mi sto ritrovando. Quando c’era Cerci giocavo in un certo modo ora in un altro perché Belotti ha caratteristiche diverse da Alessio. Sì, gioco di più sugli esterni e quando vedo uno spazio mi ci butto dentro. E’ stata dura fuori dall’Italia ma sono maturato. I fischi di Marassi? Beh, non mi sono lasciato bene con il Genoa, normale che arrivino». Infine, il chiodo fisso: la Nazionale. Ma il futuro riguarda anche il suo cartellino: «Non nascondo che la partecipazione agli Europei è uno dei miei obiettivi stagionali. Ma per arrivarci devo fare bene nel Torino che resta una delle mie priorità. So bene qual è la mia situazione. Il mio cartellino è del Siiviglia però il Torino è una società sana con precisi obiettivi. A giugno si definirà il mio destino, nel frattempo intendo dare il massimo per questi colori. E non mi risparmierò, statene certi».