Toni: «Juve, così si batte il Bayern» - Calcio News 24
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2016

Toni: «Juve, così si batte il Bayern»

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toni esulta verona dicembre 2015 ifa

«Ricordo entrambi i club, da Torino me ne andai perché così fu deciso»

Vecchia scuola rimane quasi solo lui, come ammesso: Luca Toni è forse la persona più indicata per dare consigli alla Juventus sulla partita di questa sera contro il Bayern Monaco, ritorno degli ottavi di Champions League. Si parte dal 2 a 2 dell’andata, un risultato molto pericoloso per i bianconeri, ma Toni, oggi all’Hellas Verona che in carriera ha vestito sia la maglia dei bavaresi, con ottimi ricordi, sia per un breve periodo quella juventina, ha una teoria precisa in proposito… «La Juventus sta tornando in Europa quella dei tempi dei Gianluca Vialli e dei Fabrizio Ravanelli, una squadra tostissima, ordinata e arcigna. Attenzione a sotitovalutare i bianconeri, hanno le carte in regola per vincere e passare il turno – spiega Toni – . L’Allianz Arena è un impianto che può fare la differenza anche se il calore è diverso rispetto a una struttura come lo Juventus Stadium. Per i bianconeri sarà dura, non c’è dubbio. Devono avere il coraggio di aggredire il Bayern, sfruttando l’intensità. Non dovranno aver paura di prendere gol altrimenti saranno guai»

TONI: «JUVE? ME NE ANDAI SERENAMENTE» – L’attaccante del Verona, ai microfoni del Corriere dello Sport, ricorda le sue esperienze tra Monaco di Baviera e Juve: «In Germania è stata un’esperienza unica, un confronto con un calcio che allora era molto avanti rispetto al nostro, una scommessa vinta – ricorda Toni – . Nella Juventus, invece, è stata comunque un’avventura positiva, una tappa importante della mia carriera perché lì ho segnato il mio centesimo gol in Serie A. L’allenatore di allora, Antonio Conte, fece delle scelte che accettai serenamente e me ne andai. Compagni più forti? Franck Ribery e Andrea Pirlo. Franck è un fuoriclasse, ma anche un ragazzo fantastico che mi fa morire da ridere. Ci sentiamo ancora. Andrea invece bisognerebbe clonarlo: in allenamento mi faceva fare sempre gol». Elogi anche per Pep Guardiola e Massimiliano Allegri, quindi la chiusura: «È evidente che i tedeschi ci accusino abbastanza per la nostra filosofia di gioco. Ogni partita tra una squadra tedesca e una italiana è una bella battaglia sportiva. Questione di tradizione. Per chi tifo? Per il bel gioco»

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