Il tecnico si tira fuori: «Nessuno può interferire»

Alla vigilia del big match contro l’Inter è intervenuto in conferenza stampa anche Luciano Spalletti, che ha fatto il punto della situazione in casa Roma: «Abbiamo un numero di giocatori che ci permette di sopperire al discorso delle diffide, ma deciderò domani la formazione. De Rossi? Ha tutte le qualità dei calciatori importanti, la sua disponibilità è fondamentale, sia da difensore che da centrocampista. Dzeko? Questa volta mi prendo tutto il tempo per decidere, nell’allenamento di oggi metterò a punto la formazione. Ho un cruccio, cioè Keita e Maicon: sarebbe stato un piacere allenarli prima, perché vedo la loro forza mentale. Sarebbe stato bellissimo. Strootman? Fa sempre più contrasti, si arrabbia sempre di più, incute timore e lotta per una punizione, un gol, per qualsiasi cosa. E’ spettacolare. Sta ritrovando le sue qualità, ma ha bisogno di giocare qualche partita».

IL CASO – L’allenatore giallorosso ha parlato poi del futuro di Francesco Totti: «Così non va bene, perché si rischia di banalizzare una delle questioni più importanti della storia di questa squadra. E’ giusto dare il tempo di parlare e capirsi. Bisogna aspettare che si incontri con il presidente Pallotta, che si parlino e che prendano una decisione che renda felici tutti. Poi ne prenderemo atto. Loro due hanno la soluzione. Io non ne parlo più e sarebbe giusto che smettiate di parlarne anche voi (giornalisti, ndr), perché banalizzate i nostri discorsi. Nessuno può interferire, né l’allenatore né il direttore generale. Non è una decisione da prendere in base a quanto lo farà giocare l’allenatore, per cui il mio giudizio non ha valore».

GLI AVVERSARI – Poi ha presentato la sfida contro l’Inter: «Ha giocato tutte le partite per il risultato pieno, lo farà domani a maggior ragione. La Roma mi emoziona tutte le volte che scende in campo, mi dà sensazioni forti. Poi l’Inter condisce un po’ perché ha grandi calciatori, un grande allenatore e c’è un grande traguardo per entrambe. Spero che la mia squadra sia all’altezza dell’importanza del match. Solo due italiani in campo? Bisogna essere aperti, imparare e confrontarsi. La partita di domani è fondamentale, dobbiamo difendere la nostra posizione e guardare avanti. Ci piacciono le pressioni, ce le cerchiamo da soli».

FUTURO – Infine, ha commentato la sfida di Champions League tra Bayern Monaco e Juventus parlato dei suoi traguardi, tra cui c’è la Nazionale: «Se devo valutare cosa manca alla Roma per migliorare guardo alla Roma, non alla Juventus. E’ stata una bella partita contro il Bayern Monaco con una mentalità di grande livello, ma sono contento di quello che fa vedere la mia squadra. La Roma è già una buona squadra, si può lavorare per migliorarla. Nazionale? Mi piace fare l’allenatore e adoro farlo nel posto che mi piace. Dobbiamo minimo arrivare terzi, comunque sì, allenerei la Nazionale».