Sabatini: «La Juve non è il nostro modello, si vincerà da Roma» - Calcio News 24
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2016

Sabatini: «La Juve non è il nostro modello, si vincerà da Roma»

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Roma – Inter, la mixed zone dell’Olimpico: le dichiarazioni mai banali del direttore sportivo Walter Sabatini

Roma ed Inter si sono divise la posta in palio: alla rete del vantaggio nerazzurro siglata da Ivan Perisic, il migliore in campo nella notte dell’Olimpico, ha risposto il pareggio siglato da Radja Nainggolan nel finale di gara. L’allenatore nerazzurro Roberto Mancini, considerate le mancanze d’organico, aveva preparato alla perfezione la sfida imbrigliando la Roma per poi punirla nei faccia a faccia delle corsie laterali: lo spreco nel finale ha condizionato il tutto, con la contesa Champions che resta di fatto immutata.

RIMPIANGO DI NON AVER VINTO A ROMA – A farla da padrona, nella vigilia della gara, l’ammissione del direttore sportivo della Roma Walter Sabatini, che ha annunciato le prossime dimissioni al termine della stagione: il dirigente ha scelto poi di soffermarsi con alcuni giornalisti per chiarire e dettagliare alcuni concetti precedentemente espressi. Di seguito le dichiarazioni rilasciate nella mixed zone dell’Olimpico dal ds giallorosso Sabatini nel post-partita della sfida tra Roma ed Inter: «Non c’è alcun tipo di problema, il mio futuro è sempre la prossima partita, è un futuro rappresentato da questa Roma e dagli obiettivi che sta provando a centrare. Non ho ancora dato le dimissioni, ma ritengo che dopo cinque anni a Roma abbia dato tutto quel che potevo. Senza riuscire a completare quella rivoluzione culturale che invece ha ben avviato mister Spalletti, l’allenatore ideale per questa squadra. Mi prude non aver vinto? Certo che sì, non aver ottenuto successi a Roma e’ il mio più grande rimpianto, ma spero di aver messo le basi per quel che poi riuscirà a Luciano. Condurrò il prossimo calciomercato della Roma perché questo inizia ora, non certamente ad agosto. Fidatevi: è tutto a posto, nessuno mi ha scavalcato, nessuno ce l’ha con me e nella mia decisione non c’entra quanto accaduto negli ultimi mesi, né dunque l’avvicendamento sulla panchina giallorossa tra Garcia e Spalletti. Tutto quello che conta è che nelle prossime partite la Roma sia all’altezza, sono totalmente concentrato sul mio presente perché non ho alcuna squadra per il futuro. Consumato da Roma? No, questa città mi ha dato la vita».

LE NOSTRE DOMANDE – Il direttore sportivo della Roma Walter Sabatini ha poi risposto alle domande poste dal nostro inviato nella mixed zone dell’Olimpico. Lei ha parlato di essere all’altezza nel finale di stagione: cosa vuol dire esattamente nel caso della Roma essere all’altezza?

«Il significato è quello di centrare l’obiettivo che ci siamo prefissi negli ultimi mesi: il terzo posto e dunque la partecipazione alla prossima Champions. Ma all’altezza vuol dire fare tutto al massimo, anche in allenamento e fisioterapia: avere un comportamento professionale».

La Juventus per lei e’ un modello virtuoso di gestione societaria?

«No, noi siamo la Roma. Spalletti lo chiama il Roma Way e deve diventare un modo di essere, sono orgoglioso di tutto questo se un giorno si realizzerà in pieno. Vogliamo affermarci e vincere da Roma, chiamandoci Roma e senza imitare alcun club, che sia il Real Madrid o qualsiasi altro, pur riconoscendo ad esempio la mentalità che una squadra come la Juventus riesce ad esprimere in campo. È un percorso meraviglioso che questo allenatore – bravo non soltanto in campo – può completare. Assecondiamo tutti la mozione Spalletti!».

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