2016
Esodo Lazio: 7 acquisti per chi va
Si farà tesoro delle cessioni, in attacco restano solo Matri e Djordjevic
Inevitabile, ma giusto: la Lazio deve cambiare pelle dopo una stagione fallimentare. Lo farà in panchina, dove quasi sicuramente la prossima stagione non ci sarà Stefano Pioli (candidati principali restano Sinisa Mihajlovic dal Milan, Ivan Juric dal Crotone e Massimo Oddo dal Pescara), ma lo farà anche in campo con una serie di cessioni annunciate che di fatto andranno a creare non pochi buchi in rosa, praticamente in ogni ruolo. Sarà per questa ragione che la Lazio, ad oggi, pensa ad un mercato, per la prima volta dopo parecchio tempo, votato all’attacco più che al risparmio, ma sempre equilibrato: i soldi per gli acquisti arriveranno direttamente dalle cessioni, alcune delle quali si annunciato come molto fruttuose. Prima di tutto andranno sistemati tutti i reparti, a partire proprio dalla porta dove, dopo il rinnovo di Federico Marchetti, arriverà un secondo (già preso dal Rijeka il croato Ivan Vargic, ma è possibile arrivi anche un altro estremo difensore per rimpolpare l’intero reparto, si parla della promozione di Guido Guerrieri dalla Primavera, per esempio).
LAZIO: CHI VIENE E CHI VA – In difesa più che scontato qualche movimento: al momento non ci sono partenti, ma parliamo pur sempre di un reparto ad oggi talmente carente da richiedere a prescindere qualche innesto (magari non uno solo) di estrema qualità. A centrocampo, invece, dovrebbe partire Lucas Biglia: dalla sua cessione la Lazio potrebbe ottenere un bel po’ di soldi, utili magari per essere re-investiti in qualche possibile sostituto. Capitolo attacco: qui sarà una vera e propria rivoluzione, perché potrebbero partire Antonio Candreva, Keita Baldé e Felipe Anderson (dalla cessione di tutti e tre si dovrebbero ottenere tanti milioni). Si ritirerà Miroslav Klose e dunque, al momento, solo in due sarebbero gli attaccanti in rosa: Alessandro Matri (se riscattato dal Milan) e Filip Djordjevic, reduce da una stagione deludente ma su cui la Lazio conta ancora, specie in caso di arrivo di Mihajlovic in panchina (fu proprio lui a farlo debuttare tempo fa nella nazionale serba). Inevitabile, ma giusto.