2016
Calciatori belli: dal campo a Uomini e Donne
Da Branzani a Aruta: c’è chi passa dal calcio a Uomini e Donne
Molti anni fa quando un calciatore appendeva gli scarpini al chiodo o iniziava la carriera da allenatore o da dirigente oppure doveva riciclarsi in qualche caso: qualcuno diventava pilota, altri si davano alla politica, altri ancora alla ristorazione o alla tabaccheria, le più svariate professioni pur di continuare a guadagnare onestamente. In pochi potevano permettersi di entrare nel mondo dello spettacolo e continuare ad avere notorietà e uno stipendio abbastanza alto. Oggi è cambiato tutto e il pallone e la tv vanno di pari passo, tanto che l’addio al calcio poco spesso porta a un addio ai riflettori, specie se il calciatore in questione deve ancora sbarcare il lunario e si sente ancora troppo giovane o inadatto a certi tipi di lavoro: la soluzione è quella di entrare a far parte di reality di bassa lega o a programmi di scarso contenuto culturale che però nel nostro Paese vanno per la maggiore, specialmente nel primo pomeriggio. E allora c’è chi passa dagli allenamenti in palestra e sul campo a una chioma bionda seduta su degli scalini e contornata di petulanti signore, dai calci a un pallone ai pesci in faccia, dalla difesa a zona a un trono ambito da almeno metà degli italiani. C’è chi, insomma, smette di fare il calciatore e si reinventa tronista a Uomini e Donne da Maria De Filippi.
L’OSCAR – Uomini e donne è un programma di Canale 5 in onda dal 1996 (Donnarumma sarebbe nato tre anni dopo) nel quale rappresentanti del genere maschile o femminile cercano l’anima gemella, ma questa descrizione forse non rende, per capire di cosa stiamo parlando bisogna vedere almeno cinque minuti di questo programma. Umberto Eco non ne ha mai parlato apertamente ma di sicuro non lo ha mai apprezzato, diciamo così. In questi giorni sul famoso trono è salito Oscar Branzani, che è solo l’ultimo di una serie di calciatori che, trovatisi senza squadra, hanno voluto provare un’esperienza diversa, magari riuscendo così a ottenere più fama rispetto a quando calcavano i campi da calcio e si trovavano nelle categorie inferiori. Piacente, spigliato, classe 1989, Branzani cerca la sua donna nel programma della Maria nazionale (non la cantante, attenti alla minuscola) dopo esser passato dalle giovanili della Sampdoria: nativo di Napoli, ha all’attivo molte presenze in Lega Pro e una comparsata in Serie B; l’ultima riga della sua carriera riporta la dicitura Barletta, sempre in terza serie, poi alla fine del 2014-15 la lista gratuita e la decisione di smettere, forse temporaneamente. Branzani però è anche imprenditore, lavora nella moda e quindi un futuro anche lontano dalla tv se l’è già creato. Viene dalla love story con la fashion blogger Chiara Biasi, riuscirà a farsi conquistare e a conquistare l’Italia? Boh.
ALA SINISTRA – Dpmm non è la sigla di un derattizzatore né una targa e nemmeno un codice fiscale, è una squadra del Brunei. Il Brunei non è un vitigno tosco-friulano ma uno stato in Asia, più precisamente quasi un’enclave della Malesia. Bandar Seri Begawan non è il nome di un criminale ma della capitale del Brunei, e così via. A Bandar Seri Begawan non ci sono né discoteche né alcol e quindi, anche se si guadagnano 170mila dollari l’anno, è buona cosa venirne via per non rimanere oppressi dall’arcinota noia bruneiana o bruneese o brunella. Davide Matteini ha giocato nel Dpmm due giorni due, arrivato dal Tuttocuoio e ripartito per l’Italia (dove tuttora gioca nella Luparense San Paolo in Serie D) e si dice lo abbia fatto proprio per l’assenza di movida, anche se Matteini stesso nega. È un’ala sinistra e ha giocato in Serie A con Empoli e Parma, segnando pure qualche bel gol. Livornese doc – per ulteriori info chiedere ai tifosi del Pisa -, come tutti i livornesi è un talento incompiuto, avrebbe potuto spaccare il mondo ma lo ricorderemo anche e soprattutto per la sua partecipazione a Uomini e Donne. In un momento di inattività, pur non lasciando l’attività agonistica e continuando ad allenarsi, Matteini ha fatto il corteggiatore e si è pure divertito: andate a vedere la Anna che doveva conquistare, poi valutate se vi sareste divertiti anche voi. D’altronde Matteini con l’amore ci sapeva fare già dai tempi del Pescara quando, imitando l’idolo Lucarelli, si tolse la maglietta dopo un gol e galantemente mimò con essa un atto sessuale.
CAMPIONI IL TRONO – La storia di Branzani è la più recente, quella di Matteini è la più famosa, ma sono molti i calciatori a esser stati da Maria. Salvatore Di Carlo faceva il portiere e giocava nell’Udinese, era finito pure nel mirino delle nazionali giovani e della Juventus grazie al suo talento. Salvatore di Carlo era un bel giocatore, bello in tutti i sensi, ecco. Una squalifica di un anno – che caratterino – gli ha precluso la possibilità di esordire a grandi livelli e in quel momento ha scelto Uomini e Donne, una decisione che oggi rimpiange perché sa di aver condizionato la sua carriera col pallone. Poteva diventare un campione Di Carlo, ha scelto un’altra via per arrivare alla gloria. Di Campioni, con la maiuscola, dalla De Filippi ne sono passati diversi. Ricorderete senz’altro il famoso (e fumoso) reality di Mediaset con il Cervia pieno zeppo di starlette in Eccellenza, un campionato dove di solito spaccano la tibia finanche a chi si dà il gel, così, per ignoranza gratuita. Emanuele Morelli, Giorgio Alfieri, Manuel Paesani, Giovanni Conversano e Gianfranco Apicerni – tutti molto più attenti alle sopracciglia che alla tecnica – hanno transitato per gli studi di Canale 5 dopo una carriera passata più che altro su campi minori e in categorie dove portare a casa la pagnotta, una bella pagnotta, era pressocché impossibile. E poi c’è stato lui, il Re Leone: Sossio Aruta. Ultimo in ordine cronologico dei Campioni a Uomini e Donne, Sossio Aruta si è presentato sul trono con il capello impotatato, il baffo da tombeur de femmes e uno charme a metà tra Rodolfo Valentino e Welcome to Favelas. Aruta ha giocato in Champions League con il Tre Fiori, ha segnato valanghe di gol nelle serie inferiori, ha rubato cuori e dato vita a nuovi amori, soprattutto in ambito calcistico ma tant’è. Ce lo ricorderemo 45enne a conquistare cougar milf strappate alla monotonia lavorativa o casalinga, con buona pace di Umberto Eco.