Si va verso la cessione del club, ma l’ultimo bilancio è sempre più rosso

Ore delicatissime in casa Bari: si decide del futuro della società, ormai a un passo dalla cessione all’imprenditore malese Ahmad Datò Noordin da parte dell’attuale proprietario (sulla carta) e presidente Gianluca Paparesta, che detiene il 95% delle quote azionarie dei pugliesi. Il problema vero, forse l’unico, non è riguardante quel 95%, ma l’altro 5% in possesso del socio di minoranza, l’imprenditore molfettese Cosmo Giancaspro, che anche ieri ha affermato nuovamente la propria posizione chiedendo più spazio nell’ambito di una trattativa che, in ogni caso, sembrerebbe ormai quasi definita verso le cessione del Bari. Paparesta adesso dovrà trovare un punto di equilibrio con il suo suo socio: il consiglio di amministrazione dei Galletti ha chiesto garanzie certe per il resto della stagione, perché la situazione economica non è semplice e la squadra dovrà ultimare il campionato attuale prima di pensare all’immediato futuro. Paparesta a sua volta avrebbe chiesto ai legali di Giancaspro maggiore elasticità sulle scadenze, cioè di aspettare ancora continuando a immettere denaro per lasciare tempo al Bari di concludere tranquillamente la propria stagione sportiva.

GIANCASPRO VS. PAPARESTA, MA IL BARI È IN ROSSO – La situazione di per sé, riporta il Corriere del Mezzogiorno, è semplice: con il suo 5% Giancaspro mesi fa era riuscito a salvare il Bari da una situazione difficile mettendo in cassa denaro fresco che ha permesso alla società di andare avanti pagando regolarmente gli stipendi, il Bari però concluderà l’ultimo semestre in perdita di altri 1,4 milioni di euro. In cambio Giancaspro aveva chiesto l’assegnazione delle deleghe di alcuni asset amministrativi e la possibilità di aumento delle proprie quote azionarie in futuro, mentre Paparesta si sarebbe riservato però la gestione sportiva del Bari e, soprattutto, la possibilità di ricomprare il 5% delle quote in tempi brevi, cosa che non è mai avvenuta, fino all’avvento di Datò, che adesso potrebbe assorbire sia le quote di Paparesta che quelle di Giancaspro (magari portando lo stesso Paparesta a ricomprare il 5% per poi rivenderlo). Prima i due soci attuali dovranno trovare un accordo per chiudere l’annata e centrare almeno i play-off, altrimenti per Bari saranno guai seri.