2016
Moratti + Kuwait: spiegata la nuova Inter
A gennaio Thohir voleva cedere due big, ma l’ex presidente si è opposto
Facciamo un passo indietro: il 30 settembre 2015 all’Expo di Milano era il giorno dedicato al Kuwait e, in prima fila per la presentazione del paese arabo, c’era Massimo Moratti. Da lì nasce tutto, ma anche da molto prima: l’ex presidente dell’Inter, tramite la propria società petrofilera, la Saras, è per ovvie ragione da anni vicino alla nazione araba. Kuwait significa anche KIA, ovver Kuwait Investment Authority, un vero e proprio fondo nazionale da 410 miliardi di euro che il piccolo ma ricco paese petrolifero utilizza per espandere le proprie mire commerciali (qualche anno fa, per esempio, studiò una linea di affari con l’Italia e pare che a intercedere per il nostro Paese con i kuwaitiani ci fosse proprio Moratti). Spiegangola così è più chiaro perché e per come Moratti potrebbe riprendersi l’Inter, grazie all’aiuto di arabi e di cinesi (quelli di Chemchina, padroni di Pirelli e soci di Marco Tronchetti Provera, a sua volta amico e socio di Moratti).
THOHIR VOLEVA VENDERE, MA MORATTI… – Nel mentre domani Erick Thohir sarà a Milano: guarderà Inter – Napoli e poi, riporta Il Giornale, andrà a Parigi per incontri di mercato e di affarri, tornerà quindi a Milano e parlerà finalmente con Moratti: sul piatto l’ingresso di un’altra cordata cinese (Jiangsu Group) in società con quote di minoranza, con l’obiettivo almeno per il momento di introdurre capitali freschi, poi si vedrà… Nel mentre spunta un retroscena riguardante il mercato di gennaio: pare che Erick Thohir volesse cedere alcuni pezzi da novanta (Mauro Icardi e Marcelo Brozovic) per fare cassa subito. Sarebbe stato proprio Moratti ad irrigidirsi e ad opporsi alla mossa del presidente indonesiano, una mossa che avrebbe sicuramente indebolito l’Inter in un momento in cui la zona Champions League pareva davvero a portata di mano. Da allora sarebbe nata in Moratti l’idea di svincolarsi da Thohir e dare vita ad una cordata orientale. Chissà…