Il tecnico genoano: «Il calcio italiano così non va»

Il tecnico del Genoa Gian Piero Gasperini ama ricordare i tempi di quando era piccolo e giocava a calcio con gli amici e del giorno in cui lo prese la Juventus, dove è cresciuto sia come giocatore sia poi come tecnico. Da calciatore Gasperini racconta di un tunnel in partitella a Furino e di tutti i calci che ne conseguirono poi, un mondo diverso da quello odierno secondo Gasp: «Oggi il sistema va contro i giovani italiani, acquistare giovani stranieri costa meno e piace ai tifosi. Ci vorrebbero meno stranieri, i più bravi semmai, e più italiani». Il sistema calcio in Italia non va e anche Gasperini si dice profondamente triste nel vedere gli stadi vuoti, e in questo caso ammette: «Non è colpa tv, in Italia ci sono troppe tensioni in una partita. Spesso bastano pochi violenti per offuscare i tifosi veri, il pubblico di Marassi ha fatto una gran cosa e ha detto basta a questi violenti».

BRINDISI – Bisogna ritornare alla bellezza del calcio, afferma Gasperini. L’allenatore del Genoa è anche candidato per la Nazionale: «Per me è un sogno guidare l’Italia, anche se per come sono io ho bisogno di più tempo per veder crescere i miei giocatori». Si parla anche di un suo addio al Genoa e Gasperini a Il Corriere dello Sport dice. «Al Genoa sto benissimo ma so che in ogni avventura c’è un inizio e c’è una fine. Spero che la fine sia lontanissima ma sono pronto a ogni eventualità. Genova e il Genoa saranno nel mio cuore per sempre». Quando si è allontanato da Genova Gasperini non ha riscosso molto successo, vedi Palermo e Inter: «Zamparini non è commentabile per quello che sta facendo, io ci misi del mio ma lui non ha giustificazioni. All’Inter non fui supportato, volevo più energia e lavoro ma non andò bene». Infine Gasperini analizza il momento più bello sella sua carriera: «Potrei dire i campionati vinti o le partite vinte ma penso a mio padre e mia madre che brindano con del moscato a ogni successo del mio Genoa».