Sul futuro: «Qui sto bene, ma per ballare il tango bisogna essere in due»

Anche se non proprio in primo piano per ovvie ragioni di classifica, Sampdoria – Milan stasera avrà più di un motivo di interesse. Il debutto sulla panchina rossonera di Cristian Brocchi, certamente, ma anche lo scontro tutto campano tra l’attaccante blucerchiato Fabio Quagliarella da una parte ed il portiere rossonero Gigi Donnarumma dall’altra. Entrambi i giocatori provengono dalla stessa città, Castellammare di Stabia (nei pressi di Napoli) ed entrambi, per un motivo o per un altro, potrebbero essere protagonisti stasera. «Io sono contento quando un ragazzo della nostra città ce la fa – ha detto ieri Quagliarella nel corso di una intervista – . Sarà un piacere sfidare Donnarumma, gli parlerò in dialetto napoletano e gli farò sapere che sto con lui. Non credo che si sentirà offeso se dovessi fargli un gol, penso abbia comunque davanti a sé una lunga e brillante carriera». Sì, ma per Quagliarella, che spera ancora in un posto agli Europei, il futuro sarà ancora blucerchiato?

«PER BALLARE IL TANGO BISOGNA ESSERE IN DUE» – «Qui mi sento come se non me ne fossi mai andato. Anche se i compagni di squadra sono cambiati, il mio rapporto con la piazza e la società è sempre lo stesso: la cosa migliore dei tifosi della Sampdoria è che sanno farti sentire amato, ma allo stesso tempo ti lasciano spazio per poter lavorare in maniera rilassata – ha confessato Quagliarella ai microfoni di Mediaset Premium alla vigilia del match di stasera – . Iniziare bene mi ha aiutato, perché sostituire uno come Eder che aveva segnato dodici o tredici gol non era facile, ma io preferisco parlare sul campo». Nessun ennesimo cambio di casacca allora… «Con Vincenzo Montella c’è sempre stato rispetto reciproco, ora ho la fortuna di essere allenato da lui e voglio ripagare la fiducia. Chiudere qui la carriera? Ho un altro anno di contratto, poi vedremo. Quello che posso dire è che qui sono felice, ma per ballare il tango bisogna essere in due».