A San Siro ancora una volta il difensore senegalese del Napoli viene insultato per il colore della pelle. Nessuna traccia di questo sul referto arbitrale

Ancora una volta il razzismo entra negli stadi. Nella partita di sabato sera dalla curva nerazzurra sono piovuti uluati nei confronti del difensore del Napoli, Koulibaly. Non è la prima volta che succede nei confronti del difensore senegalese visto che nell’ultimo Lazio–Napoli l’incontro era stato sospeso per qualche minuto dal direttore di garra, Irrati, a seguito proprio di insulti, a sfondo razziale, nei confronti dello stesso difensore.

L’ULTIMO CASO – Questa volta però la partita non è stata sospesa, anzi. Nel referto di fine gara dell’arbitro Rocchi non c’è alcuna traccia degli ululati che hanno accompagnato ogni giocata di Koulibaly, tant’è che per il giudice sportivo non è stato possibile sanzionare il comportamento degli ultras interisti. Le uniche due cose che sono state sanzionate, in realtà, sono le due multe comminate all’Inter e al Napoli per i comportamenti dei propri sostenitori, la prima alla società milanese di 15 mila euro per i cori offensivi di natura territoriale mentre la seconda al Napoli per i cori inguirosi rivolti verso Rocchi, di 3 mila euro. Il problema è come sia stato possibile che oltre all’arbitro, e agli assistenti, nessun delegato della Figc abbia sentito gli insulti a sfondo razziale, mentre il giocatore si è girato più volte disgustato verso la curva nerazzurra.

UNA SERATA STORTA – Oltre al danno la beffa per il Napoli e per Koulibaly che hanno visto un Rocchi non proprio in forma, poiché oltre a questa “amnesia” sui cori razzisti ha messo il suo zampino sia sul gol di Icardi sia capovolgendo un fallo da rigore proprio ai danni di Koulibaly. Mentre lo stesso difensore è reo di aver “concesso” il secondo gol dell’Inter quando uscendo troppo in pressing alto ha lasciato spazi al contropiede avversario. In compenso è stata una serata storta sia per Rocchi sia per il difensore senegalese.