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2016

Spalletti: «Totti e Dzeko? Ecco i fatti»

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spalletti roma aprile 2016 ifa

Dal caso Totti all’ultimatum a Dzeko in vista del Torino

Alla vigilia della sfida contro il Torino mister Luciano Spalletti ha fatto il punto della situazione a Trigoria: «Lobont è out: ieri ha subito una botta al gomito destro. Gyomber, invece, rientra in dubbio, mentre oggi valutiamo Pjanic, che ha accusato un affaticamento agli adduttori. Digne è ok. Keita? La squadra non dipende da un giocatore. Non accetto che si spostino meriti e demeriti», ha dichiarato l’allenatore della Roma in conferenza stampa.

ESPERIENZA – Spalletti ha parlato poi del pareggio con l’Atalanta e presentato la sfida contro i granata: «Ci possono essere dei momenti in cui le cose non girano bene. Bisogna concretizzare le occasioni, perché gli altri poi si chiudono, la partita diventa muscolare e in questo noi perdiamo qualcosa. Questo contro il Bologna, mentre con l’Atalanta ho puntato su una squadra più fisica. Dovevamo stare più attenti nelle ripartenze, ma la squadra comunque ha fatto buone cose. Mi aspettavo più esperienza dopo il 2 a 0, ma dopo il 3 a 3 abbiamo avuto la palla per il quarto gol, quindi non penso ci saranno scorie. Ci sono momenti criticabili ed altri esaltabili. Il Torino sa compattarsi bene e ripartire, gioca in verticale, gli attaccanti si muovono a memoria: Ventura è un maestro del calcio, oltre ad essere una persona eccezionale. Sa convincere tutto con il lavoro sul campo, per cui dobbiamo stare attenti. Possiamo vincerla, ma dovremo essere bravi».

IL CASO – Inevitabilmente si apre il capitolo relativo a Francesco Totti: «La vicenda non è motivo di distrazione. E’ tutto a posto, stiamo lavorando in funzione del Torino. Ieri abbiamo messo a fuoco quanto emerso. E’ chiaro che devo intervenire sulle regole e devo usare moderazione per quanto riguarda i messaggi forti che vengono dati alla squadra, ma è tutto a posto. Intervenendo si possono commettere degli errori, ma le intenzioni sono quelle di far bene. Nella testa bisogna avere poche cose: bisogna dormire 7-8 ore, usare 3-4 ore per allenarsi e recuperare. Sto provando a organizzare meglio, a fare qualcosa di più. Totti salva la Roma? E’ diverso da dire che sia la Roma. Che salva la Roma sono d’accordo. Devo trovare altri Totti, altri calciatori forti come lui. La contrapposizione con Dzeko mi fa intervenire: Totti è forte a prescindere, non c’è bisogno di dire che Dzeko deve andare via. Io faccio l’allenatore, devo fare rispettare le regole, vedere quello che succede nello spogliatoio, quello che viene detto e preso come obiettivo, perché se si prendono obiettivi sbagliati devo correre il tiro. Ho fatto giocare poco probabilmente Francesco, ma lo tengo in considerazione, altrimenti non l’avrei fatto giocare quando la squadra ne aveva bisogno. Lo uso per ribaltare una partita, ma perché non citare la grandissima giocata di Perotti? C’è un capitano e una squadra. Io guardo la squadra con un solo obiettivo: la vittoria della Roma. Faccio delle scelte per questo. Mi dispiace se Francesco interpreta diversamente la cosa. Vedo che vorrebbe giocare, si sta allenando anche bene, ma lo faccio giocare quando ne ho bisogno e sono contento se mi ribalta il risultato insieme alla squadra».

TRA SMENTITE E ULTIMATUM – Ma Spalletti parla anche di Edin Dzeko: «Nella scelta della formazione non ho sentimenti, non ho anima. Voglio vincere, conta solo questo. Voglio bene ai giocatori, cerco di instaurare un contatto. Mi piace toccarli, li abbraccio e qualcuno l’ho anche baciato. Voglio distribuire meriti giusti. Non voglio bene a tutti allo stesso modo. Voglio più bene a chi arriva in orario, a chi si impegna sempre, a chi si cura i tacchetti, a chi sta attento ai dettagli. Come si fa a tirare fuori che ho messo le mani addosso a un giocatore? Non c’è stato alcun contatto. Nello spogliatoio ho facoltà di manifestare un mio dissenso per come è stata gestire la partita. Mi sono dovuto difendere, fare un comunicato… Dzeko? Dipende da lui da qui in avanti. Mi faccia vedere di essere quella punta che è. Deve dirci che forza ha. Deve essere messo nelle condizioni di far bene. Non penso che abbia bisogno di un partner, penso che anziché portarci un po’ del suo calcio inglese abbia sbagliato nel voler prendere le nostre idee. Ci faccia vedere chi è Dzeko, perché non c’è più tempo».

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