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2016

Nainggolan, la cessione giusta

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Calciomercato Roma: perché la cessione di Nainggolan è la mossa necessaria

La cessione giusta. O quella opportuna, fate voi. Si parte da qui ed è un caposaldo che chi ha a cuore le vicende della Roma deve tenere in considerazione: l’obiettivo primario, nell’immediato, è quello di centrare il pareggio di bilancio. Criteri fissati dai paletti Uefa, da rispettare dunque immettendo soldi freschi nelle casse di Trigoria: una cessione pesante o diverse operazioni in uscita sui migliori prospetti giallorossi?

LA PRIMA OPZIONE – Quella giusta per una serie di ragioni, in primis il valore dei giovani profili di casa Roma che potrebbero crescere sotto la guida Spalletti in caso di permanenza: possono restare se parte un pezzo da novanta, e la scelta dei vertici dirigenziali capitolini sembra essere ricaduta sul nome di Radja Nainggolan. Tagliamo la testa al toro: le alternative possibili (quelle che ti permettono di fare cassa) risultano essere quattro, ossia Manolas, Florenzi e i due bosniaci. Ma dopo le milionarie cessioni di Benatia, Marquinhos e Romagnoli, tagliare ancora risorse al pacchetto arretrato sa di masochismo. E Florenzi è Florenzi, di per sé non si tocca. Pjanic e Dzeko: quest’ultimo ha perso di valore dopo una stagione assai deludente e non porterebbe in dote quei fondi necessari a ripianare il rosso di bilancio, il talento del centrocampista è invece poi faticosamente reperibile sul mercato.

DUNQUE NAINGGOLAN – Sì, tra Pjanic ed il guerriero Radja la scelta, almeno a parere di chi vi scrive, ricade giustamente sulla cessione del belga: calciatore che ha giocoforza più dinamismo e poliedricità rispetto al bosniaco, ma che ha meno talento e visione, due elementi che apparentemente appartengono all’intangibile ma che nell’economia di una squadra non possono difettare. Ed un Pjanic, con tutte le sue soluzioni, non abbonda in giro per l’Europa. Nainggolan ha anche due anni in più: è ancora piuttosto giovane, s’intenda, ma è un fattore da tenere a debito rilievo. Ed infine, ma forse prima di tutto, l’offerta del Chelsea: oltre 35 milioni di euro nelle casse della Roma, che di fatto raddoppia la spesa investita per garantirsi le sue prestazioni. La boccata d’aria per le finanze giallorosse è di quelle rigeneranti.

SOSTITUTI GIA’ PRONTI – Non uno ma due, ragion per cui ad un occhio meno attento risulterà più comprensibile la cessione di un pezzo del forte centrocampo giallorosso: Kevin Strootman e Leandro Paredes. Il primo è da valutare, lapalissiano: ma come considerare l’ipotesi di un pieno recupero se le postazioni che dovrebbe presidiare in campo sono già occupate? Tradotto: l’olandese ha bisogno di giocare. Per lui ma anche per la Roma, che soltanto così può comprendere se puntare ancora sul calciatore che così bene aveva fatto nel suo battesimo capitolino o rinunciare definitivamente. Cadendo su un materasso di sicurezza: Leandro Paredes. L’argentino a fine stagione farà ritorno dall’ottima stagione disputata in quel di Empoli: da playmaker, grazie alla visione di Giampaolo, il centrocampista sudamericano ha chiare caratteristiche che lo rendono oltremodo duttile, può giocare da mezzala perché ha passo, fisico, evidenti mezzi tecnici e tempi di inserimento. E la grande squadra non può fare altro che completarlo ed adeguarne il percorso. Così la Roma ha due opzioni di assoluto livello per la sostituzione di Nainggolan e non sarebbe costretta a vendere i suoi prospetti migliori: con Paredes potrebbe restare anche Sanabria e trovare spazio quel Gerson tanto atteso. La mossa giusta, o quella opportuna, fate voi. A patto che non si tocchino gli altri.

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