Serie A, diritti Tv: cosa cambia con la nuova legge - Calcio News 24
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2016

Serie A, diritti Tv: cosa cambia con la nuova legge

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cameraman telecamera tv agosto 2015 ifa

Maggiore equità nella ripartizione ma non piace a tutti

Cambia la ripartizione dei diritti tv della serie A. La Legge Melandri ha i giorni contati e presto sarà ufficializzata la modifica nelle prossime settimane, una modifica voluta dalle deputata Bonaccorsi e Sbrollini. Serve maggiore equità e questo, tradotto in soldoni, vuol dire: meno soldi per le big e più soldi per le grandi. L’ipotesi è quella di alzare al 50% (ora è al 40%) la fetta della torta dei ricavi da dividere in parti uguali mentre il 30% andrebbe in base alla popolazione e il 20% ai risultati storici. Un restyling che secondo “Libero” potrebbe spostare gli equilibri, non tanto in Italia quanto in Europa perchè in Italia gli introiti tv rappresentano, per società come Milan, Inter, Napoli e Roma il 56% delle entrate mentre, ad esempio, per il Bayern Monaco solo il 22%, per il Manchester United il 27, per Barcellona e Real Madrid il 35%, per l’Atletico Madrid il 45.

SI CAMBIA – La modifica non sarà gravosa (ad esempio la prima oggi guadagna 4,6 volte l’ultima, con la modifica il divario sarebbe di 3,5 a 1) vale a dire, per fare l’esempio, una perdita di circa 10 milioni che per una squadra come la Juventus, che oggi guadagna 103 milioni e con la modifica arriverebbe a incassare 93 milioni) vorrebbe dire uno stipendio di un top player in meno. Il bacino d’utenza ad esempio permetterà al Torino di guadagnare quanto la Juventus ma ad esempio permetterà a una squadra come il Bologna di incassare 7 milioni. Le nuove scelte dovranno essere approvate in Parlamento per il triennio che partirà nel 2018.

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