Sì del presidente, a giugno però il nuovo tecnico, quindi la cessione

Alla fine pare proprio che Silvio Berlusconi si sia deciso a vendere il suo Milan: entro domani, massimo venerdì, dovrebbe arrivare il via libera del numero uno rossonero alla cessione della società alla cordata cinese con advisor americano guidata da Jack Ma e Evergrande Real Estate Group. Tutto quasi deciso, ma adesso inizieranno gli intoppi: fintanto che il Milan non verrà definitivamente ceduto (si spera nel giro di pochi mesi), saranno bloccate tutte le attività commerciali e sportive. Significa, in poche parole, che il Milan verrà come congelato e Berlusconi non avrà potere decisionale, a partire dal mercato, passando soprattutto per la scelta del prossimo allenatore. Qualora però le cose dovessero andare per le lunghe, entro giugno, il Milan dovrà scegliere se tenere Cristian Brocchi o prendere un nuovo tecnico: l’ultima scelta del presidente rossonero potrebbe cadere su uno tra Vincenzo Montella (ora alla Sampdoria) o, sorpresa, Paulo Sousa, in rotta con la Fiorentina.

I PASSI DELLA CESSIONE DEL MILAN – Dunque, qualora già domani Berlusconi dovesse dare il benestare alla cessione del Milan per 700 milioni di euro circa (i cinesi dovrebbero entrare in società inizialmente con una quota di maggioranza fissata tra il 60 ed il 70% delle azioni), si darà mandato per le firme dei contratti preliminari. A quel punto inzierà la duo diligence che dovrebbe portare alla cessione definitiva del club: trattandosi di una società enorme, è chiaro, ci vorrà un po’ di tempo ancora. Probabilmente solo dopo la firma dei contratti preliminari avremo più chiaro il quadro della situazione, come riporta anche Il Centro, con l’uscita alla luce del sole di tutti gli investitori cinesi (al momento i loro nomi e le loro facce, al di fuori di quella di Jack Ma, non sono noti). Ad Evergrande Real Estate verrà data l’esclusiva di acquisto, ma vedremo quanto durerà (evidentemente qualche mese, quanto basterà per concludere la cessione).