Dybala: «La Juventus come Il Gladiatore» - Calcio News 24
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2016

Dybala: «La Juventus come Il Gladiatore»

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L’attaccante argentino spiega: «Volevamo lo scudetto a tutti i costi»

Decisivo nella rimonta della Juventus per arrivare al primo posto in classifica, Paulo Dybala l’ha accostata al film Il Gladiatore: «Come noi, Massimo Decimo Meridio non iniziò bene. Gli ammazzarono la moglie e il figlio. Ma con la sua forza interiore è riuscito a uccidere il Cesare. Era quello che voleva, così come noi volevamo lo scudetto a tutti i costi», ha dichiarato l’attaccante argentino ai microfoni di GQ.

ROCK E RELAX – Nel corso dell’intervista Dybala ha ripercorso le tappe della sua carriera: «Quando avevo 15 anni mi sono trasferito a Cordoba, da solo, per giocare nell’Istituto. Cordoba è più grande di Palermo e Torino, quindi alle metropoli ero abituato. Il vero impatto è stata la partenza per l’Italia. Mi sono ritrovato a 11mila chilometri da casa a 17 anni», ha dichiarato la Joya, che ha rivelato di aver cominciato a giocare con i Lego per rilassarsi, oltre che a poker. Ma Dybala guarda anche film e serie televisive quando è a casa: «Abito con la mia ragazza, facciamo una vita molto rilassata. Una o due volte alla settimana andiamo al cinema oppure usiamo Netflix. Ho “divorato” Narcos e sto seguendo Prison Break. Più raramente, ma leggo anche. Ultimo libro? Quello di Guardiola».

MUSICA, MODA E VIAGGI – Dybala, che ascolta reggaeton, rock argentino e Cuarteto, ha parlato poi della Dab Dance e, quindi, dell’esultanza con Paul Pogba: «È roba sua, io gli sono andato dietro. Lui è sempre molto allegro, balla e canta. Un giorno, scherzando, ci siamo detti: “La prima volta che segneremo entrambi in una partita, esultiamo così”. È successo. E pare che sia piaciuto parecchio». Altre curiosità. Ad esempio, la passione per la moda italiana: «Quando ero in Argentina mi piacevano moltissimo le scarpe, ne avevo parecchie. In Italia ho dovuto ricominciare tutto daccapo perché questa è la nazione della moda, i compagni curano molto l’abbigliamento. Con il tempo sicuramente imparerò». Poi i viaggi: «Sono stato due giorni a Malta. Purtroppo dobbiamo sempre fare toccate e fuga, anche perché chi viene dall’altra parte del mondo come me, quando ha lunghi periodi di vacanza, vola a casa per stare con parenti e amici. Adoro le mete tranquille, dove non c’è molta gente e ci si può rilassare. Caraibi e Maldive sono sicuramente due località segnate in rosso sul mappamondo. Sono innamorato di Roma e Parigi».

GOL E STADI – Infine, il calcio. Dal gol più bello allo stadio a cui è più legato, escludendo lo Juventus Stadium: «Il gol che rivedo? Quello al Sassuolo, perché la palla è andata dove volevo io. Quando riesci a fare esattamente quel che hai in testa, sei contento. Il più bello? Difficile sceglierne uno. Il primo che mi viene in mente è quello dello scorso anno a Palermo contro il Genoa. È molto simile alla rete con il Sassuolo. Sono andato sul mio piede e ho cercato di piazzarla all’angolino, un gesto tecnico che mi piace tantissimo. Mi sono emozionato molto nel tornare a Palermo. E poi il San Paolo, perché è lo stadio di Maradona: entrare e sentire la musica che ascoltava lui durante il riscaldamento, mentre si divertiva a palleggiare e a far giochetti, fa un certo effetto a chi come me è argentino e innamorato di Diego».

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