2016
Mancini, Suning, Moratti e i top player: tutte le grane di Thohir
Il quarto posto ottenuto quest’anno dai nerazzurri non facilita i piani dell’indonesiano
In casa Inter si ostenta felicità e soddisfazione per una stagione che ha comunque riportato i nerazzurri in Europa. La realtà, però, è ben diversa perché dopo la partenza sprint il terzo posto che valeva la Champions League era diventato un obiettivo quasi imprescindibile. Questo vale sia per il prestigio, che per la crescita economica e di conseguenza del potere in sede di calciomercato. Tante sono le grane che attanagliano in questi mesi Erik Thohir, a partire da quella legata al futuro della panchina. Mancini è legato a doppio filo all’Inter, non è solito lasciare le cose a metà, ma il richiamo della Nazionale è forte e in caso di una chiamata da parte di Tavecchio, per l’ex Lazio e Samp dire di no sarebbe troppo difficile.
BILANCIO E MERCATO – Insomma, dalle parti di Appiano Gentile non c’è davvero nulla di certo e nessuno è sicuro di rimanere. Anche il capitano, scrive ‘Quotidiano Nazionale’, quel Mauro Icardi su cui si sono posate le attenzioni di tanti top club europei e che per una cifra magari sui 50 milioni potrebbe partire senza troppe remore. Le esigenze di cassa sono incalzanti e la necessità di tenere a bada il bilancio, a riparo dal fair play finanziario e dai vecchi debiti, portano a mettere in dubbio anche le permanenze dei top player nerazzurri come Perisic e Brozovic. A tutto ciò si aggiunge che i tanto agognati partners commerciali made in China sono tutt’altro che vicini all’accordo, mentre si stagliano sul fondo anche diverse divergenze con Moratti, che intanto richiama alla tranquillità sulla trattativa con Suning.