2016
Mbakogu: «Scusa Carpi, colpa dei fischi»
L’attaccante spiega: «Mi è crollato il mondo e non mi sono gestito»
I due rigori sbagliati contro la Lazio pesano come un macigno sulla salvezza, forse mancata, del Carpi. Jerry Mbakogu ha sbagliato, ma capita a tutti: l’attaccante, che l’anno scorso aveva trascinato gli emiliani in massima serie, però ha voluto scusarsi, ufficialmente, tramite il proprio profilo social. Scuse che spiegano che il motivo per cui, dopo il primo errore contro la Lazio, ne è seguito dal dischetto anche un secondo… «Ho pensato molto in questi due giorni e volevo chiedere umilmente scusa ai tanti tifosi che fanno sacrifici economici pur di venire allo stadio e seguirci in trasferta – le parole di Mbakogu – . Il secondo rigore l’ho voluto fortemente tirare perché volevo riscattarmi. Ma mettetevi nei miei panni. Mettere giù la palla sul dischetto e sentire i fischi dello stadio contro di te, provate ad immaginare la mia sensazione». L’attaccante pare sinceramente dispiaciuto, ma resta un’ultima partita per potere ancora sperare nel quasi impossibile…
MBAKOGU: «MI È CROLLATO IL MONDO ADDOSSO» – Cosa è successo durante quella partita, nessuno può spiegarlo proprio perfettamente, Makogu però ci prova: «Vi chiedo scusa se il mio gesto di zittire la curva vi ha deluso. Non voglio giustificare il mio comportamento, come non voglio nemmeno giustificare il fatto di aver sbagliato due rigori – si legge sul profilo Facebook del giocatore carpigiano – . Mi è crollato il mondo addosso. Non sono più riuscito a gestire le emozioni, la delusione, la rabbia, mi piangeva il cuore, sono scoppiato. Mi sono girato verso la parte della curva dove sentivo maggiormente i fischi, volevo solo smettessero di fischiare, di insultarmi, di ferirmi. Mi prendo le mie responsabilità, ma andiamo a Udine per vincere perché ci crediamo ancora». In ogni caso, per lui come per altri, quella contro l’Udinese potrebbe essere l’ultima partita con la maglia del Carpi, specie in caso di retrocessione: il destino pare già scritto, ma restano ancora novanta minuti per ribaltarlo contro ogni pronostico.