Su di lui lo Zenit ed un club messicano, ma la sua volontà è di rimanere

Il tempo è scaduto da un pezzo per Luis Muriel, talento della Sampdoria mai davvero sbocciato ed ora ufficialmente sul mercato: il colombiano, arrivato un anno e mezzo fa a Genova dall’Udinese, non è riuscito ad imporsi in blucerchiato, nonostante il talento cristallino. Adesso, almeno per la Sampdoria, non ci sono più scelte: in caso di offerta Muriel deve essere ceduto, se non altro per mettere in cassa un po’ di cash fresco utile per poi tornare sul mercato. Muriel nel gennaio dello scorso anno è costato alla Sampdoria 11 milioni di euro circa: difficilmente verrà venduto a quella cifra, ma potrebbe non risultare una minus-valenza se, al netto degli ammortamenti, la Sampdoria dovesse riuscire a venderlo per una cifra di poco inferiore rispetto a quanto lo ha pagato. Qui viene il bello: perchè Muriel all’estero piace moltissimo ancora a qualche club, soprattututto esotico, ma c’è da comprendere prima di tutto quale sia la volontà dello stesso giocatore.

SAMPDORIA: MESSICO E ZENIT PER MURIEL, LUI DICE NO? – L’idea della Sampdoria sarebbe quella di spingere Muriel verso il Sudamerica o, ancora meglio, verso un campionato orientale (una squadra cinese o, magari, di Dubai), lì dove evidentemente ci sarebbero abbastanza soldi per passare all’incasso. Nelle ultime ore si è diffusa la notizia poi del presunto interesse di un club messicano per l’attaccante e, si dice, lo stesso Zenit San Pietroburgo (che già aveva sondato il terreno per Fernando e Roberto Soriano qualche tempo fa) potrebbe arrivare ad un’offerta di circa 10 milioni di euro per Muriel. Certo, se il colombiano avesse centrato almeno la convocazione in Copa America, adesso ci sarebbero meno problemi a venderlo… In vacanza in Colombia, però, Muriel nel corso di una intervista ha già fatto sapere di non avere la minima intenzione di muoversi da Genova, dove si è ambientato molto bene: la Sampdoria vuole fargli fare le valigie, lui però non pare granché predisposto a farlo, riporta Il Secolo XIX.