2016
Luomo ovunque di De Biasi: Ledian Memushaj
Albania batte Romania e sogna un traguardo irreale appena due anni fa
L’Albania fa tutto alla terza: primo gol e prima vittoria nella storia degli Europei – quello francese è il primo disputato dalla nazionale albanese – con rinnovate speranze di qualificazione alla fase ad eliminazione diretta. Sogno a cui l’Albania si apprestava a rinunciare dopo le due sconfitte contro Svizzera e Francia, ma che oggi può ancora coltivare grazie al ripescaggio che spetta alle quattro migliori terze classificate della kermesse.
MERITI PRECEDENTI – Quello zero in classifica però aveva un suono strano: l’Albania non lo aveva meritato, penalizzata nella gara d’esordio dalla leggerezza del suo esuberante e passionale capitano Cana, castigata soltanto nelle battute finali da una Francia a cui si era opposta con coraggio ed abnegazione. Più nella seconda che nella prima gara – disputata per oltre metà in inferiorità numerica – la nazionale di Gianni De Biasi aveva palesato tutta la sua struttura organizzativa: uomini amalgamati sul piano tattico come su quello emotivo, pienamente consapevoli del senso della missione, tutti remanti nella medesima direzione. Contro le stelle francesi anche l’occasione per portarsi in vantaggio: perché chi ritiene quest’Albania una realtà tutta votata alla difesa non l’ha vista giocare o si è limitato alle prime ovvietà.
IN COPERTINA – Ledian Memushaj. Simbolo del processo che ha edificato la nazionale albanese di oggi: fatte alcune eccezioni, prospetti provenienti dalle seconde serie dei massimi campionati europei o al più in squadre tutt’altro che di elite. Cercati casa per casa, sui libri anagrafici, come reazione a quella diaspora che anni prima aveva allontanato i migliori calciatori albanesi e kosovari, i quali scelsero di abbracciare altre nazionali. Svizzera su tutte, vedi i vari Shaqiri, Mehmedi, Xhaka, Behrami, Dzemaili e via discorrendo. Oggi l’Albania, grazie al lavoro di De Biasi e del suo staff, ha una nazionale in cui identificarsi: il volto del successo è quello di Ledian Memushaj. Dal Pescara, appunto in Serie B, fino a fare la differenza in un contesto internazionale: Memushaj ha saltato la prima gara di Euro 2016 perché troppo vicina alla sua ultima dei playoff appena giocati (e vinti) con il suo Pescara, dal suo ritorno in pianta stabile è dipesa la crescita riscontrata nelle prestazioni dell’Albania.
TUTTOFARE – Memushaj è l’uomo dell’equilibrio, perché a corsa e sostanza in fase difensiva abbina buoni fondamentali e predisposizione alla parte attiva: ieri l’assist per la rete decisiva di Sadiku – centravanti in forza al non irresistibile Vaduz, tanto per cambiare – ed una serie di conclusioni che hanno tenuto costantemente sulla corda il non irreprensibile Tatarusanu. L’Albania, con lui in campo, pare appoggiarsi ad un punto di riferimento più di quanto accadesse prima. Il resto lo fa l’abilità nello smistare il gioco e favorire – come accaduto nella clamorosa occasione mancata da Lenjani (Nantes) – la spinta degli esterni (nel caso Lila, ex Parma ora in forza al Paok Giannina). De Biasi ha allevato una creatura che merita la gioia della qualificazione: ha raccolto al momento meno di quanto le spettasse, ora l’epilogo atteso. Relativo poi quel che sarà, il traguardo però renderebbe lustro ad un lavoro di valorizzazione tanto meticoloso quanto – alle sue origini –irrealmente ambizioso.