2016
Haka da impazzire, la rimonta dellIslanda terrorizza lEuropeo
Il fenomeno Islanda: del passato vi abbiamo detto tutto, è tempo di futuro
Vi raccontavamo dell’Islanda quando era poco più di un’idea: su quello che era qualche anno fa e sul processo di crescita complessivo che ha portato ai risultati odierni trovate tutto qui, ora è il momento di andare avanti e tracciare un ulteriore futuro. Sì, perché gli uomini di Lagerback non si sono accontentati di lasciarsi conoscere, di far parlare il mondo di sé, di recitare la pur bella parte dei ben capitati.
RIMONTA EPICA – No, altro che di lì per caso. Tutto si poteva pensare di questa Islanda, ma non che fosse in grado di vincere in rimonta contro una nazionale che vanta un titolo mondiale. Sul risultato di 1-0 per la più quotata Inghilterra il pensiero comune è stato unico: ne usciranno con le ossa rotte. A questi livelli non possono competere sul piano dell’esperienza e della tenuta. La reazione è stata oggettivamente impressionante: il pareggio di Ragnar Sigurdsson dopo appena due minuti, poi il clamoroso vantaggio di Sigthorsson dopo un quarto d’ora. Sintetizzando: dal 4’ al 18’ minuto l’Islanda aveva ribaltato l’esito della sfida con l’Inghilterra, quando il mondo del calcio aveva già attivato il pallottoliere.
MA NON FINISCE QUI… – Tutt’altro, perché dal gol dell’1-2 al fischio finale dell’arbitro sloveno Damir Skomina mancano 72 minuti e recupero. Un oceano spazio-temporale in cui l’Islanda ha combattuto la paura con l’organizzazione: vicini l’uno all’altro, nel reparto e tra i reparti, pronti ad aiutare il compagno in difficoltà. Reattivi nel ripartire, stando alle occasioni avute per chiudere anticipatamente la contesa. Neanche soffrendo troppo: che la fama di enorme tattico facente capo a Lars Lagerback fosse ampiamente giustificata lo avevamo compreso, che questa fosse più grande del timore reverenziale che una nazionale esordiente in una rassegna internazionale deve ad una collega titolata, onestamente no. L’Islanda ci ha fatto credere che tutto questo fosse normale. Ma non lo era affatto.
FUTURO – Strano. Perché il prossimo avversario dell’Islanda si chiama Francia, a parer di chi vi scrive – per una serie di ragioni – la principale candidata alla conquista di Euro 2016: eppure oggi tracciare un pronostico con nitidezza appare non così scontato. Gli uomini valorosi della terra del ghiaccio se la giocheranno con l’impeto dei loro vulcani, ma essendosi già ampiamente scrollati da dosso l’aria degli improvvisati. E dunque eccoli in campo, scommetteteci, senza scomporsi più di tanto: consapevoli di un ruolo da svolgere, di una parte di responsabilità da tenere in conto. La Francia di Deschamps non può che essere la strafavorita: lo impone il suo talento. Ma non la vincerà di pura paura: questi qui non scenderanno in campo con il volto sbarbato di chi non ha nulla da perdere ma con il piglio di chi vuole aggiungere pagine di storia: subiranno gol? Saranno lì a riprovarci. Passeranno in vantaggio? Saranno uniti per difenderlo. Tocca alla Francia, vero, ma anche all’Islanda.